1. Sborra a colazione - 2


    Data: 04/12/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    E in effetti, Francesco telefonò, qualche giorno dopo. E poi ancora la settimana successiva, e ancora e ancora, tanto che a Raffaele piaceva pensare che il loro sodalizio fosse ormai assodato. Consapevole, però, di quanto la cosa potesse essere aleatoria, ce la metteva tutta ogni volta per dargli il maggior piacere e trarne di conseguenza il maggior profitto in termini di sborra.
    
    “Finché lo faccio godere, - si diceva – lui me lo darà.”
    
    Se gli uomini si prendono per la gola, lui certamente prendeva Francesco per il cazzo, e la cosa stava funzionando.
    
    Almeno una volta alla settimana, Francesco lo chiamava e si vedevano da qualche parte, in un parcheggio o in un angolo nascosto del parco, dove potessero godere della necessaria discrezione. Nessuno dei due, infatti, aveva interesse a sputtanarsi in qualche modo.
    
    Erano passati un paio di mesi, quando una sera Francesco si presentò con notevole ritardo all’appuntamento: avevano concordato il giorno prima di trovarsi al parcheggio dell’outlet *** alle 21, dopo la chiusura dei negozi, ma era ormai passata quasi un’ora e ancora non si era visto.
    
    Gli aveva tirato un bidone? No, non era possibile, Francesco non gli sembrava davvero il tipo da tirare bidoni. Gli sarebbe bastato non chiamarlo più, se avesse voluto troncare. Allora? Allora doveva essere successo qualcosa… Il traffico? No, non certo a quell’ora… Ma in ogni caso, di qualunque cosa si trattasse avrebbe potuto almeno avvertirlo con un sms.
    
    Decise di ...
    ... aspettare un altro po’ e poi tornarsene a casa.
    
    I minuti passavano con una lentezza esasperante, aveva sbirciato l’orologio per l’ennesima volta e per l’ennesima volta si era guardato attorno, casomai una macchina spuntasse da qualche parte, stava per dirsi l’ennesima volta “Ancora cinque minuti”, quando finalmente due fari sbucarono dalla semioscurità della campagna e si avvicinarono sempre più abbaglianti alla sua postazione.
    
    “Scusami… - fece Francesco, precipitandosi fuori dalla macchina – Scusami, Le-le.”
    
    Aveva un’espressione così sconvolta sulla faccia, da far dimenticare all’altro
    
    qualsiasi recriminazione.
    
    “E’ successo qualcosa?”, chiese infatti Raffaele, trattenendogli la mano fra le sue, dopo avergliela stretta.
    
    Francesco scosse la testa.
    
    “Scusami, - ripeté – ma stasera non facciamo niente. Sono venuto solo per dirte-lo… mi sembrava brutto farlo per telefono. Magari un’altra volta…”
    
    Liberò la mano dalla stretta di Raffaele e si voltò per tornare alla macchina.
    
    Raffaele lo trattenne per un braccio.
    
    “Mi fai preoccupare. Non vuoi dirmi cos’è successo?”
    
    Francesco lo fissò, senza rispondere.
    
    “Sei stufo, vuoi che non ci vediamo più?”, insisté Raffaele, sia pure con la morte nel cuore.
    
    “No, che dici?…”, esclamò Francesco, accennando un sorriso.
    
    “E allora?”
    
    “Sali” e gli aprì la portiera, facendolo accomodare sul sedile posteriore del suv,
    
    che Raffaele conosceva così bene.
    
    “Mi sono lasciato con la mia ragazza…”, iniziò Francesco, dopo ...
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