Vicino Perverso - 3 pt
Data: 04/12/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Isaia, Fonte: EroticiRacconti
... aveva al mondo e che trattava al pari di una reliquia. La reliquia, che sarebbe finita in camera di mio figlio, era una teca in vetro al cui interno Federico aveva catalogato ed etichettato, con tanto di nome della rispettiva proprietaria, tutte le mutandine che aveva collezionato nel corso degli anni. In mezzo a tutte quelle mutandine, una posizione privilegiata era stata concessa alle mie sotto le quali svettava la scritta “Manuela”.
La decisione fu presa e la teca venne spostata.
Io non ebbi nessuna voce in capitolo.
Il trasferimento di Federico fu festeggiato da una solenne cena, che lui pretese in suo onore, e che segnò anche l’ultimo momento di normalità che avrei vissuto in quella che avevo sempre considerato come casa mia e che sarebbe presto diventata la mia prigione.
“Ragazzi adesso voi sparecchiate da bravi mentre Papà Federico va a mangiare il dolce” esclamò a cena terminata cingendomi la vita e dandomi una sonora pacca sul sedere.
“Papà Federico non è giusto! Anche io voglio il dolce!” piagnucolò Fabio guardandomi e iniziando a fare i capricci come un bambino.
“Hai sentito amore? Fabio vuole il dolce…” rise sardonico Federico guardandomi con occhi carici di malizia. “Vediamo che dice la mamma…” alluse lasciandomi l’onere di gestire i capricci di mio figlio che, sapevo benissimo anche se non volevo crederci, aveva perfettamente capito che il “dolce” ero io.
“M-ma Fabio… q-q-quando s-sarai più g-grande… d’accordo?” balbettai io in ...
... risposta.
L’amplesso che seguì con Federico fu uno dei più devastanti mai avuti. Prima di iniziare mi sussurrò amorevolmente “Stavolta voglio che sentano… quindi guai a te se provi a trattenerti”. Pur volendo non ci sarei potuta riuscire. Venni ripetutamente mugulando mentre lui mi prendeva alla pecorina, schiacciandomi la testa sul materasso e urlandomi “Glielo hai promesso! Glielo hai promesso!” ad ogni colpo di bacino.
La mattina seguente mi svegliai e la scena che mi si parò davanti era questa: Federico, aiutato dai miei due figli, che instaurava la sua dittatura.
“Questo non ti servirà più” mi disse con tono affettuoso mentre scaraventava il mio smartphone a terra e lo calpestava fino a renderlo una poltiglia. Stessa fine lo fece il telefono fisso. A tutti i dispositivi elettronici presenti in casa, come pc e tablet, venne inserita una password che non fu condivisa con me. Mi vennero tolte le chiavi di casa così come i documenti che furono sequestrati da Federico, ad eccezione della patente che invece fu fatta a pezzi proprio sotto i miei occhi.
I miei figli si divertivano un mondo prendendo questo sequestro di persona come se fosse un gioco. Entrarono in azione quando guidati da “Papà Federico” si diressero in camera mia e iniziarono a prendersela con i miei vestiti riducendo tutto a brandelli.
Quando ebbero finito, Federico uscì dalla stanza con Fabio, lasciandomi sola con Lorenzo.
Lorenzo, forse per il fatto che era il figlio maggiore, aveva assunto un ...