1. Prigionia, Capitolo 7


    Data: 16/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Dark, Fonte: RaccontiMilu

    ... giovane apprendista era sospeso a mezz’aria completamente bloccato senza poter muovere alcun muscolo se non per le gambe. Quella mano era un’invenzione di torghul e bloccava i maghi dal poter muovere le mani, escludendo moltissimi incantesimi dal loro repertorio.
    
    La mossa successiva di torghul fu quella di lanciare un incantesimo debilitante addosso al mago. I muscoli di quest’ultimo si rinsecchirono, ed ora non poteva davvero più muovere nulla. Lo lasciò franare al suolo. Il povero mago non potè nemmeno urlare. Respirava a fatica.
    
    Schioccate poi le dita aprì un armatura in ferro che era presente nella stanza. Usando la magia lo sollevò e lo inserì nell’armatura, dovette solo lanciare un altro incantesimo per dare al suo morente apprendista un lento e dolorosissimo colpo di grazia. Gli spuntoni lo avrebbero fatto soffrire abbastanza e sopratutto a lungo. Convocò un servo.
    
    “Tra qualche ora apri l’armatura e porta quello che resta del mago alla sua famiglia. Di loro che ha fallito l’apprendistato. Ora levati, ho da fare.”
    
    La creatura mugolò un apprezzamento e scomparì tanto veloce quanto era comparso.
    
    Evrilith aveva visto tutto. Aveva delle lacrime secche sugli occhi. Aveva paura. Si ricordò di quello che le avevano detto sugli elfi scuri, su quelli potenti e che meritavano rispetto, delle leggende per i bambini e di quelle dei suoi antenati che avevano ricacciato nel sottosuolo quelle belve nere. Ora aveva capito perchè avevano definito degli elfi delle belve. ...
    ... Erano perfino più perfidi è malvagi dei loro cugini che vivevano alla luce del sole.
    
    “schiava, ora tocca a voi due.”
    
    E detta questa frase fece uscire dalle vesti da una tasca nascosta, un pugnale cesellato con la lama in argento e rune dorate incise su tutta la costa della lama.
    
    “Immagino tu non sappia cosa sia quest’arma. In pratica richiude la pelle sopra alla ferita, in modo che solo la magia possa guarire le ferite. Inoltre una volta che inizi a ferire qualcuno il pugnale lo porta al limite tra la vita e la morte, e se lo lasci fare risucchia la forza vitale di una creatura. Ora, conficcherò il pugnale nel petto di Krozan. Hai due possibilità, lo lasci morire guardandolo, oppure prendi il pugnale estraendolo dal suo petto, e vediamo se riesci a resistere alla volontà di questa arma magica e non uccidi il povero Krozan. D’altro canto è solo un orco, voi elfi alti li odiate, non è vero?” E detto questo sorrise compiaciuto. Evrilith era una maschera di terrore.
    
    In confusione totale l’elfa non sapeva cosa fare né cosa dire. Restò impalata come il peggiore dei gargoyles.
    
    Torghul non voleva assolutamente perdere Krozan, voleva solo impartire ad entrambi una terribile punizione. Iniziò a preoccuparsi quando dopo aver contato circa cinque secondi Evrilith era immobile.
    
    “Prendi quel pugnale o ti ammazzo usandolo. Sono certo che non aneli la morte.” sibilò Torghul.
    
    A quelle parole Evrilith si mosse, strinse il pugnale. E qui avvenne una cosa che l’elfa non aveva ...