1. Rapito dai nomadi del deserto


    Data: 26/11/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Kid Napped, Fonte: EroticiRacconti

    ... Avevo sete, anche se la temperatura stava rinfrescando. Lungo la strada non era passato nessun veicolo né avevo incrociato anima viva. Il deserto si estendeva a perdita d’occhio, e la strada in alcuni punti neanche si vedeva, coperta dalla sabbia.
    
    Sfinito, mi sdraiai per terra, e crollai in un sonno pesante. Il mio ultimo pensiero fu “spero che domani sarò a Dakar!” mi sbagliavo.
    
    Mi svegliarono delle voci e dei movimenti intorno a me. Aprendo gli occhi vidi che ero circondato da 6 figure. Pastori? Cammellieri? Salvatori! Mi avete salvato! Riportatemi a Dakar vi prego! Niente di tutto questo…
    
    Quelle figure, avvolte in turbanti scuri, da cui si vedevano solo i loro penetranti occhi neri, mi fissavano e parlavano una lingua incomprensibile. Sembravano ridacchiare tra loro.
    
    Mi alzai e cercai di farmi capire da loro, riuscendo solo a farli scoppiare a ridere.
    
    Vidi uno di loro che frugava nel mio zaino. “ehi, fermo!” dissi, ma appena mi mossi due di loro mi bloccarono e mi ributtarono a terra, fermandomi le braccia dietro la schiena. Mi finì la sabbia in bocca.
    
    Immobilizzato, li vidi tirare tutto fuori dal mio zaino. Parlavano nella loro lingua incomprensibile e ogni tanto ridevano. Ormai avevo capito che erano predoni. “Va bè, prendete quello che volete, basta che mi lasciate andare” pensai. Troppo facile…
    
    Uno di loro sfoderò un pugnale. Ecco, è finita, pensai. Ora mi sgozzano. Invece, dopo avermi infilato uno straccio in bocca, per imbavagliarmi, si diede da ...
    ... fare per stracciarmi i vestiti, mentre i suoi compari continuavano a tenermi fermo.
    
    Ora ero nudo come un verme, con uno straccio in bocca, e mi legarono anche i polsi con una corda di canapa. La vista del mio corpo nudo, bianco, li fece scoppiare a ridere.
    
    mi fecero alzare e mi misero sulle spalle una borsa molto pesante, credo solo per umiliarmi ulteriormente, visto che i loro cammelli erano “parcheggiati” poco distante. Mi fissarono a lungo sempre ridacchiando. mi lasciarono le scarpe, credo perché la sabbia sarebbe diventata a breve troppo calda per i miei piedi nudi.
    
    Tirarono fuori un unguento puzzolente ( credo fatto con urina di cammello, a quanto scoprii in seguito) che mi spalmarono su tutta la pelle, per non farmi ustionare sotto quel sole feroce. Me lo spalmarono dappertutto, in faccia, sul petto, le spalle, il pube ( ridevano a crepapelle mentre mi ungevano i genitali!) e anche tra le chiappe. Mi sentii violato e ulteriormente umiliato. Avvampai per la vergogna. Poi mi misero una corda attorno al collo, a mò di guinzaglio, e fui costretto a seguire uno di loro, con la mia borsa pesante, fino al suo cammello.
    
    Lui salì sul cammello, lo fece alzare, e si mossero. Io fui costretto a seguirli. Tutti ridevano, tranne me.
    
    Perfetto, sono loro schiavo adesso.
    
    Iniziò così un lungo cammino tra le dune del deserto.
    
    Dopo diverse ore si fermarono vicino a un grande affioramento roccioso , per riposarsi. Si misero in cerchio intorno a un fuoco per preparare ...