1. Sindacalista


    Data: 19/11/2023, Categorie: Lesbo Autore: kracos, Fonte: xHamster

    ... pacco fradicio “Leccami il culo, dai”. È la prima volta che mi capita, ma non mi scompongo. Insinuo la lingua anche in quel foro, inumidisco bene le dita, le unghie affusolate si fanno strada nello sfintere violandolo con forza. Le apro le culatte e lecco avidamente i due buchi, Ludovica si aiuta strusciandosi sulla mia faccia.
    
    Ho una mano le cui dita sono totalmente impegnate a forare le due cavità, i gemiti suoi aumentano di volume, sento che sta per venire.
    
    “Mmm.si… vengooo… vengoo… mmm…ancora”, prorompe Ludovica prima di esternare il massimo piacere raggiunto col proprio corpo. Finito di godere, mi guarda con aria rilassata ma provata. Si abbandona una seconda volta tra le mie cosce. Le sue potenti leccate mi eccitano fino al secondo orgasmo.
    
    Torno a casa alle tre del mattino, mio marito è molto preoccupato e mi chiede spiegazioni. Racconto una balla, che mi sono sentita male e che sono rimasta a riposare a casa di un’amica. Lui si calma e si premura delle mie condizioni. Effettivamente sono spossata, ho la patata in fiamme, ma una piccola voglia mi è ancora rimasta, non di cazzo però…
    
    Una settimana dopo vi è la riunione clou, tocca a me scendere in pista, ora vedremo se il piano funzionerà.
    
    Noi del sindacato siamo presenti da un bel po’ al tavolo, i vertici ...
    ... aziendali se la tirano ed arrivano in notevole ritardo. Ludovica si siede senza neppure degnare di uno sguardo i presenti, legge attentamente dei documenti all’interno di una cartelletta.
    
    Finalmente, quando siamo tutti seduti, alza la testa e nel dire “Buongiorno…”. Mi nota e diventa bianca come la neve. Le rivolgo un ampio sorriso e posiziono le labbra a mò di bacio accompagnando il gesto con il palmo della mano.
    
    Si alza frettolosamente, scusandosi ed andandosene. Tutti sono stupiti, tranne me che ridacchio disinvolta.
    
    Tutti quelli dell’azienda escono dopo aver letto i cellulari e si riuniscono nel suo ufficio per oltre un’ora, noi restiamo in attesa. Alla fine esce il galoppino di Ludovica che, con fare molto titubante, ci comunica la volontà dell’azienda di rivedere il piano organizzativo sulla produzione. Tra una decina di giorno ci illustreranno il nuovo progetto. Nessuno dei sessanta dipendenti verrà licenziato. Quindi si dilegua a testa bassa.
    
    L’esultanza è fuor di misura. Più tardi presso la sede del sindacato sento la porta aprirsi senza bussare. È Ludovica in lacrime, mi dice solo “Resterai zitta?”. Le rispondo “Resterò zitta”.
    
    Mi avvicino a lei, le asciugo le lacrime con un dito, poi la bacio intensamente, sussurandole all’orecchio “Ti voglio ancora…”
    
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