1. Tua… (Capitolo 1)


    Data: 18/11/2023, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu

    ... guarda. Vado per parlare, per tranquillizzarla, ma lei mi interrompe. Mi porge il borsone. “Ok. Voglio fidarmi. Sei uno sconosciuto, ma mi sembri a posto.”, mi dice. Prendo il borsone. “Sicuro di non caricarti troppo? Hai anche la tua borsa, vedo”, aggiunge, sorridendo e iniziando a camminare, sculettando. Capisco dal suo sguardo che sta cercando di prendermi in giro. “Sei pur sempre tu quella che va in palestra, ma pur di camminare al fianco di una donna come te, posso pure sopportare questo immane sforzo”, le rispondo. Ok, vuoi giocare…starò al tuo gioco. “Immane?”, chiede. Si gira per un istante. Sta ridendo. Oh cazzo, quelle labbra. Quando sorride sono da far impazzire. Me le immagino sul cazzo, me le immagino mentre me lo succhia. E…devo calmarmi! D’un tratto la vedo cambiare direzione. Ero sicuro che fosse diretta alle scale mobili, ma ora sta puntando dritta verso le scale normali. Non vorrà mica…
    
    “Immane! Col caldo… Tu hai anche gli shorts, ma io soffro”, le rispondo. E lei, invece, inizia a fare le scale di fronte a me, sculettando. Mi godo la vista di quel suo culo divino, perfetto. Lo fa danzare da destra a sinistra, da sinistra a destra. Avrà capito, sono sicuro cheè ben cosciente del mio sguardo. Arriviamo in cima alle scale senza pronunciar parola, e lei si gira verso di me. Nel frattempo ho iniziato a sudare. Non tanto per la fatica, per il borsone, per la camicia, quanto per il dovermi controllare. Avrei voluto saltarle addosso. E lei lo sa. Oh, se lo sa! ...
    ... “Dicevi? Sofferenza? Non mi sembri tanto sofferente…”, commenta. E continua a sorridere. Cazzo, mi sta facendo impazzire. “Dai, vieni, di qua”, mi dice. La seguo.
    
    “Ah, comunque, spero di non crearti problemi nel farmi indicare una pizzeria. E spero che tu non ti stia facendo una idea sbagliata di me. Non vado certo chiedendo in giro a tutte di indicarmi un posto dove mangiare”, le dico. “Tutte? Sarei una delle tutte?”, chiede. Non mi da il tempo di rispondere, ed incalza: “Comunque no, non credo che tu vada a chiedere a…tutte…di indicarti qualcosa. Te l’ho detto, mi stai simpatico, mi sembri un tipo a posto. E così come qualcosa in te ha colpito me, sono certa che…QUALCOSA…in me, abbia colpito te. Ma tranquillo, ho intenzione di chiedertelo, cosa ti ha colpito”. Mi ha spiazzato. E ora che cosa le dico? Il culo? Così, direttamente? Apertamente? E poi, che ha detto? L’ho colpita? Sto sognando? Intanto continuiamo a camminare a passo spedito. Cerco di starle dietro. Lei, senza borsone, e senza pantaloni lunghi e camicia ad accaldarla, cammina senza indugio e senza troppe difficoltà. Noto che sono in molti i maschi che si girano a guardarla. E a guardare me, visto che le sto camminando di fianco. Poi lei si ferma di botto. Mi guarda. Mi fermo anche io. “Vedi, ad essere onesti, la cosa che mi ha colpito…”, inizio a spiegarle, ma lei porta il suo dito indice sulle mie labbra. “Shhh. Me lo dirai con calma. Siamo sotto casa mia. Ti va di salire? Ci prendiamo una pizza, insieme?”, ...
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