1. Tua… (Capitolo 1)


    Data: 18/11/2023, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovrebbero vietare le camicie! Vi invidio, voi donne”, le dico, spavaldo, certo di esser sentito da lei e…dalla vecchietta in fondo alla carrozza, visto che siamo le uniche persone rimaste. “Non la invidio per niente”, mi risponde. Uhm, che bella vocina sensuale…
    
    “Oh, ti prego, dammi del tu. Non mi far sentire vecchio. Ho già sentito troppi formalismi oggi”, le ribatto. Lei ride. Si porta una mano sulle labbra e abbassa lo sguardo, quasi come se si vergognasse. Poi mi osserva nuovamente. “Beh, hai ragione, comunque, con questo caldoè una tortura, starsene tutto il giorno con la camicia. Però le camicie sono anche affascinanti”, mi dice lei, facendomi un’espressione che non saprei come decifrare. Che fa, stuzzica? Le sorrido. “Affascinanti, ma in estate le eviterei volentieri. Vieni dalla palestra?”, le chiedo, indicando il borsone. Lei abbassa lo sguardo per seguire il mio indice, poi si rende conto della mia domanda e torna a fissarmi. “Eh, ah, si. Si, anche se fa caldo, non posso permettermi di non tenermi in forma”, risponde. Che fa, mi prende in giro? “Scherzi, vero? Hai un fisico stupendo”, le dico. Lei arrossisce. Abbassa lo sguardo per un istante, poi torna a fissarmi. “Grazie, ma non scherzo. Se non facessi palestra, si vedrebbe”, risponde. Poi si alza, prendendo il borsone. “É la mia fermata”, dice. Mi guardo attorno. Cazzo. Non mi ero reso conto nè del tempo nè delle fermate. E per fortuna non ho saltato la mia. Anzi, direi che oggi la fortuna ha proprio ...
    ... deciso di limonarmi, visto che questa dea sta scendendo alla mia stessa fermata. “Che coincidenza! Scendo anche io qui”, esclamo, alzandomi e facendo finta di nulla. Mi avvicino a lei. “Piacere comunque, Alex”, le dico. “Jay”, mi risponde lei, stringendomi la mano. “Ti ho distratto così tanto da farti rischiare di perdere la fermata?”, mi chiede. Ora credo di essere io quello che arrossisce. Le sorrido. “Dovevi sottolinearlo per forza? La vecchietta giù in fondo sta per perdere la dentiera per le risate”, le dico. Jay trattiene una risata e la vedo combattuta a girarsi a guardare. Mantiene il controllo, attende di arrivare alla fermata, poi scende e si gira verso la vecchietta, scoppiando a ridere. Scendo anche io. “Ecco, appunto, ora la farai ridere il triplo”, commento io. Jay si gira verso di me. Si avvicina e mi da un colpetto sulla spalla destra. “Scemo, stavi per farmi morire dal ridere!”, mi dice, sorridendo. Poi si ferma, mi guarda, abbassando la testa. “Mi sei simpatico, però. Dove sei diretto?”, dice. Le dico dove alloggio, lei mi conferma che va dalla stessa direzione. “Se ti va, possiamo fare un tratto assieme”, mi dice. “Uhm…facciamo così. Io ti porto il borsone, a patto che tu mi indichi una pizzeria decente. Finora ho cenato in albergo e non ne posso più. Sono 3 giorni che quasi evito di mangiare, la sera”, le propongo io.
    
    La vedo restare un attimo perplessa. La stazione siè svuotata, dall’altro lato dei binari vedo gente attendere il treno successivo. Jay mi ...
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