2. OneShot Erotica: Il mio primo Locktober
Data: 01/11/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: FemdomLover, Fonte: RaccontiMilu
... decise di metterla intorno ad una collana, così l’avrei vista ogniqualvolta i miei occhi fossero finiti sul suo ipnotico seno.
“E ora, i miei primi ordini. Primo, finché mi farai da slave dovrai chiamarmi sempre come Mistress, Padrona, Signora, Dea, e in nessun altro modo. Secondo, visto che sei feticista, non ti dispiacerà leccarmi i piedi per ripulire il guaio che hai combinato. In ginocchio, e lecca!”, disse perentoria.
Effettivamente era un’occasione ghiotta per me: non mi faceva impazzire l’idea di ingoiare il mio sperma, ma avrei leccato i suoi piedi e, fino a quel momento, me le potevo solo sognare certe cose.
“Sì, padrona”, dissi inginocchiandomi e iniziando a leccare, proprio come mi aveva ordinato. La prima sensazione fu quella del sapore dei miei liquidi, forte e particolare, ma devo ammettere che non mi dispiaceva. Nel sentire il contatto tra la mia lingua e la sua pelle, invece, mi arrivò una scarica di piacere che attraversò tutto il mio corpo, fino alla punta del mio cazzo. Ma questa volta non avrei avuto un’erezione, perché le pareti in metallo della cintura di castità erano pronte a bloccarla sul nascere. Riuscivo a sentirlo chiaramente, ma non faceva male, non troppo almeno. Era una sensazione decisamente particolare, e nuova, ma che contrariamente alle mie aspettative mi stava facendo eccitare ulteriormente: più la cintura mi tratteneva l’erezione, più provavo piacere, in un loop che mi stava bombardando il cervello. Anche dopo aver ripulito ...
... completamente i piedi di Giulia, continuai a leccare e leccare: era come una droga da cui non riuscivo a liberarmi. Lei ovviamente lo sapeva, ma non disse nulla poiché, in fin dei conti, le stava piacendo allo stesso modo.
“Basta così, ne hai avuto abbastanza per ora. Alzati, mettiti composto e aspetta”, furono i nuovi ordini che, un po’ a malincuore, eseguii immediatamente. Avrei continuato tutto il giorno senza problemi, ma non volevo rovinare subito il gioco e, quindi, mi alzai e rimasi in attesa di nuove indicazioni. Giulia intanto mi girava intorno e mi guardava con una certa soddisfazione: era proprio contenta di ciò che aveva ottenuto. Qualche istante dopo, mi disse di seguirla nella stanza da letto poiché avremmo continuato lì. Appena entrato, rimasi subito sorpreso di come fosse già “adibita” e pronta a certi usi, quasi come se fosse stata certa che le avrei detto di sì, come se fosse stata sicura al cento per cento che le avrei fatto da slave. “E brava Giulietta”, pensai tra me e me nel vedere quella scena.Mi fece quindi distendere sul letto per poi bloccarmi mani e piedi ai quattro angoli, così da impedirmi ogni movimento, così da lasciarmi interamente alla sua mercé. Non vi dico quanto avrei voluto che in quel momento mi togliesse la cintura di castità per poi iniziare a cavalcarmi. Era solo un pensiero ma, credetemi, mi sentivo come se davvero stessi penetrando la sua figa, con l’eccitazione che portò il mio cazzo a “muoversi” autonomamente, come se volesse ...