Mio suocero – 6° La deviazione
Data: 30/10/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... fortuna il dottor Paolo era più alto di me e quindi la polo mi celava il pube… se non mi fossi in alcun modo piegata!
Osservò l’effetto e grugnì soddisfatto: «Già che scendi: c’è un ferramenta, qui vicino? Qualcuno che faccia copia delle chiavi?»
Ricordai che ce n’era uno poco più avanti del tabacchino e glie lo dissi. «Ecco: allora fai anche una copia delle chiavi di casa, così non devo perdere tempo io a farle!» Si fece dare dei fogli ed una penna, mi fece prendere una ‘pochette’ dove mettere giusto chiavi e soldi e mi mandò via.
Ero in uno stato di tensione, mentre scendevo con l’ascensore e poi mentre camminavo verso i due negozi: da una parte la paura di essere vista, riconosciuta, additata da casigliani e da conoscenti del circondario; dall’altra l’eccitazione di sapermi praticamente nuda, accessibile, pronta ad essere scrutata, toccata, frugata da chiunque. Se soltanto mi fossi anche solo un poco piegata, avrei mostrato a chiunque il fatto di essere nuda, sotto la polo.
Entrando in tabaccheria, venni urtata dalla borsa di una donna che usciva, proprio sul pube: era stato un banale incidente o lo aveva fatto apposta? E se lo aveva fatto apposta, è stato in segno di riprovazione o ...
... di apprezzamento della mia tenuta? Cercai di ricordare la durata del contatto e valutarne ogni significato e sentivo, con questi ragionamenti, che l’eccitazione stava salendo e che sotto ero sempre più bagnata… e gonfia!
Mi sembrava gli occhi di tutti addosso, che percepivano la mia nudità e che mi scrutavano di nascosto, da dietro le loro espressioni distratte o interessate alle cose loro.
Anche le persone che incrociai fin dal ferramenta e ritorno, finsero di non accorgersi della mia scandalosa nudità e, dalla frustrazione, avevo quasi voglia di mettermi a urlare e di stracciar via la polo che mi copriva sommariamente, per mostrarmi nella mia totale nudità e famelica voglia di soddisfare ed essere soddisfatta da chiunque.
Alla fine tornai nel mio portone e attesi l’ascensore; mentre guardavo il numero dei piani decrescere, fui raggiunta dall’anziana signora del secondo piano e da un tizio con un cane meticcio al guinzaglio ed un cestello d’acqua nell’altra mano.
Arrivò la cabina e per primo entrò l’uomo e poi io e infine la vecchina, che sarebbe scesa per prima.
Cominciammo la salita ed il cane dell’uomo, alzando il muso, lo infilò sotto alla polo che cercava di celare la mia nudità.