1. La pelle di perla.


    Data: 29/10/2023, Categorie: Etero Autore: Arturo72, Fonte: Annunci69

    ... salutarono. Avrebbe schizzato in quel momento su quel bellissimo viso, macchiandolo. Sporcandolo. E ogni goccia avrebbe trovato un’efelide con cui scopare.
    
    Si inginocchiò, in silenzio. E come la migliore delle femmine se lo fece scivolare tra le labbra. La lingua lo avvolgeva. Le labbra lo abbracciavano. Il tutto delicato e intenso. Ma non era quello che serviva, in quel momento. Lui le sollevò l’abito e lo sfilò, dall’alto. Rimase con un reggiseno ed uno slip. Le scarpe, quelle non le avrebbe tolte mai, fino alla fine dei giorni. Cagna docile e obbediente. Lo seguì camminando carponi fino alla scrivania. Gli leccò il culo, il cazzo, le palle morbide e grandi.
    
    Lo seguì fino al letto, e da cagna obbediente si trasformò in gatta: salì, e rimase sulle ginocchia, abbassando il seno fino al materasso. Lo guardava, ma chissà se lo vedeva. Poi si lasciò stendere, il viso sui cuscini. Gli slip sparirono. Lei indossava quel culo bellissimo con una disinvoltura da campionato. Grande, sodo, diafano. Da sfondare. E così, lo chiese. “Sfondami”, gli disse… “spaccami il culo”. Lui si prese il cazzo in mano, e glielo sventolò sul viso. Poi indietreggiò e si stese. Sopra di lei. Quei cento chili sdraiati su quel corpo di femmina. Entrò, delicato ...
    ... e con poco sforzo. La cappella gonfia era dentro di lei. Spinse, e lei spinse contro di lui. Era dentro, si muovevano poco. Lui voleva darle quella sensazione, e lei voleva prendersela. Il viso di lei sui cuscini, cominciava a imperlarsi e virare il colore al rosso. Lui era toro, cinghiale, maschio. Lei era femmina, troia, cagna. E delicata. Avrebbe voluto fermare il tempo, potendo. Avrebbe voluto rimanere con lei piantata sul suo cazzo per tutta la vita. Accelerò un po’ i colpi ed entrava sempre più in profondità.
    
    Lei gemeva. Era con lui, e tutti e due erano altrove.
    
    Voleva schizzare. Godere. Riempirla.
    
    Facendo attenzione a non sfilarlo si sollevò, trovando l’equilibrio sui piedi, uno a destra e uno a sinistra di quel bellissimo corpo. Le ginocchia piegate. E il cazzo in quel buco accogliente e caldo. Avrebbe voluto abbracciarle il collo con le mani, e riempirle il culo di sborra. Ma non voleva in alcun modo che lei potesse spaventarsi di quel gesto, e non lo fece.
    
    Scacciava i pensieri di lei con più uomini in calore. Non era quello che voleva, al momento. Voleva viverla con del tempo a disposizione. Lei e lui, in totale condivisione. Non era gelosia, quantomeno non era la classica gelosia. Era voglia di lei, in esclusiva. 
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