La pelle di perla.
Data: 29/10/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Arturo72, Fonte: Annunci69
... casa”.
LEI
Si salutarono in fretta, in quel piccola tana con le ruote, all'imbrunire.
Lei corse via, senza voltarsi, verso i piacevoli obblighi di una sera come un'altra.
Il programma di massima, per la mattina successiva, ora che quella famosa mattina da passare insieme era lì, vicina, che la si poteva quasi toccare…sembrava appartenere ad altri.
Arriva una mail, è lui: inaspettatamente mette un "SE", un punto di domanda a quel programma.
Passa la palla.
Tutto si aspettava, da lui, tranne che un "SE".
Le piacciono gli uomini decisi, sicuri, gli uomini che "non devono chiedere mai".
Ora c'è una distesa di acqua tranquilla tra di loro: tempo, spazio, curiosità. Dai che è pronta la cena.
Cosa vuoi fare?
Non avere fretta.
Non rispondere subito "ogni lasciata è persa".
Che lui avesse questa incertezza la spiazzava, e allo stesso tempo la rassicurava.
Avevano riso insieme, e lei aveva desiderato quella mano tra le sue gambe, la carne calda là in mezzo a quella gente distratta: il brivido di scoprire un corpo, come funziona, di ritrovarsi come primitivi.
Ora invece c'è uno spazio tranquillo, una parentesi. L'attesa. Un "SE".
La notte passa in fretta, le incombenze del mattino scorrono liquide per lei, tutto perfetto, come in un film, mentre lui è solo nella camera d'albergo: c'è tempo per telefonate, email, e pensieri. Pensa a come sarà vestita, se avrà lo stesso sorriso del giorno prima, pensa che la vuole vedere sui tacchi alti, ...
... subito, ora.
Dove sei?
LUI
La notte era andata: era lo scoglio più alto. Far trascorrere le ore. Quel bacio, quel mezzometro di bacio della sera prima l’aveva sentito davvero tutto. L’Hotel e la camera lo avrebbero cullato fino al mattino.
Adesso avrebbe solo dovuto calmarsi, respirare, magari fumarsi un paio di sigarette.
Il tacchettìo nel corridoio era inconfondibile. Si era messa quel paio di scarpe di cui gli aveva parlato. Voglia e curiosità. Elegantissima troia, dietro la porta. Bellissima troia, dopo esser entrata dentro.
Gli occhi erano quelli di due che avrebbero voluto mangiarsi all'istante. Ma forse nessuno di loro aveva davvero voglia di mangiarsi in un attimo. Prima c’erano gli sguardi, da far scopare. C’erano i cervelli, da far scopare. Poi c’erano i corpi. Non l’aveva vista bene, il giorno prima. E si dette del cretino. Non era solo bella, bella davvero. Era di più.
Lei andò alla finestra, ed abbassò una delle due avvolgibili. Lui non avrebbe chiesto di meglio che averla davanti, voltata. Tubino nero. Scarpe bellissime. Un culo nel quale aveva sognato di entrare. Ma la voglia di farsi abbracciare il cazzo da quelle labbra disegnate era più forte di ogni altra cosa.
Le andò dietro e le mise le mani sui fianchi. Lei si fermò, e l’avvolgibile arrestò la sua discesa. Guardateci, da fuori. Guardateci e spaccatevi di seghe. Il cazzo duro incontrò una mano. Una mano sollevò il vestito. Il collo di lei, bianco e color perla si voltò, e le lingue si ...