Prime esperienze
Data: 29/10/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Gay / Bisex
Autore: Maddness, Fonte: RaccontiMilu
... volta scorsa la cosa si sarebbe esaurita così, invece mi disse: “Voglio vedere come sborri!” iniziando a masturbarmi. Io mi bloccai. Non ero in grado di dire o fare nulla per la sorpresa. Xxxxxx, forse non sentendo obiezioni, continuava a segarmi con delicatezza fino a che non vide bagnarsi per bene la cappella. A quel punto cambiò di colpo intensità. La sua mano strinse di più iniziando a correre veloce ed allo stesso ritmo sentivo crescere il mio piacere. Ci metteva forza nel segarmi, tanto che quando arrivava alla radice sentivo tutta la pelle attorno alla cappella tirare, e mi piaceva un sacco. Mi piaceva anche perché per la prima volta non ero io l’artefice del mio godimento, non potevo decidere se andare piano o veloce, e ne provai gusto, tanto che capii che in breve sarei venuto. Xxxxxx continuava il suo lavoro di mano, quando emettendo un piccolo gemito che soffocai immediatamente, iniziai a venire. I primi due schizzi arrivarono piuttosto lontano e sembrarono galvanizzarlo al punto che mi parve aumentare ancora il ritmo. Solitamente, quando mi masturbavo da solo, poco dopo aver iniziato ad eiaculare avevo l’abitudine di fermarmi. Xxxxxx invece non accennava a fermarsi ed era pertanto anche questa una sensazione nuova. Più lui segava più io sborravo, più io sborravo e più lui segava con intensità. Si stava infatti creando una piccola pozza biancastra ai miei piedi. “Quanta…guarda qua che sborrata!” continuava a ripetere senza smettere. Quando finii, la mano di Xxxxxx ...
... era completamente infracidata dal mio sperma, tanto quanto il mio uccello. Xxxxxx ripulì con l’indice e il pollice le ultime gocce che avevo sulla cappella mentre con l’altra mano prese dalla tasca un pacchetto di fazzoletti, che mi passò, chiedendomi di estrarne un paio e facendomi notare con soddisfazione la sua mano tutta sporca. Approfittai anch’io di qualche fazzoletto per asciugarmi l’uccello, che nel frattempo si stava ammosciando. “Non è mica da tutti una sborrata così…e guarda quello schizzo fin dove è arrivato” mi diceva ridendo entusiasta, indicandomi la piccola pozza biancastra sulle piastrelle pepe e sale e le altre gocce che si trovavano poco più avanti. Prese uno straccio da una mensola, lo gettò a terra, e con un piede iniziò ad asciugare lo sperma, lasciando sul pavimento una scia lucida ed appiccicosa. “Forse è meglio se prendi un po’ d’acqua e dai una ripulita, io mi vado a lavare le mani”, mi disse, gettando al contempo con un calcio lo straccio in un angolo. Fece per andarsene, ma si fermò e mi disse, questa volta serio: “Non dirlo a nessuno, eh, che ti ho fatto una sega!” Gli feci un cenno d’assenso convinto, quindi uscì.
Nuovamente, mi chiedevo cosa stesse succedendo, ma soprattutto iniziai a chiedermi chi ero. Sognavo da tempo che accadesse qualcosa di simile, ma di certo non con lui! Eppure, quella sega furtiva mi era piaciuta, mi aveva eccitato ed avevo goduto. Non mi sentivo omosessuale, ma decisi di fare delle piccole, sciocche prove, iniziando ...