1. cognata repressa … cap. 1


    Data: 28/10/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: provinciale, Fonte: RaccontiMilu

    ... diventato duro in piena erezione, lo puntai senza pensarci alla figa e cominciai a premere.
    
    Le sollevai una gamba per agevolare la penetrazione, le vidi aprire la bocca per il piacere, era stravolta, – Cazzo, sììì … dammelo!
    
    Lo sguardo prima sorpreso divenne di stupore quando la penetrazione fu completa e ebbe il cazzo tutto dentro – Mamma com’&egrave grosso, &egrave grossissimo … !!!
    
    Sul momento la mia virilità ebbe un sussulto, ero certo di avere un bel cazzo, ma ce ne passava per poterlo pensare “grossissimo”, solo dopo un paio di settimane capii la vera motivazione dell’esclamazione.
    
    Le sfilai il vestito e scoprii le sue tettine, la stavo scopando in piedi, in cucina, appoggiati al lavandino, nonostante la scomodità lei stava godendosi ogni centimetro della penetrazione.
    
    Mi staccai da lei, mi spogliai, la spinsi verso il tavolo mettendola a pecorina, stavo per montarla quando mi disse:
    
    – aspetta, non a questo posto !!
    
    Si mise a pecorina a capotavola, mi fiondai alle sue spalle e cominciai a scoparla. Scappellai il cazzo e glielo passai tra le labbra della figa per raccogliere quanto più succo possibile, con l’indice ne raccolsi un po’ per assaggiarlo. Feci entrare la punta della cappella in quel lago di voglia, facevo scorrere il cazzo dentro e fuori, fino in profondità, fino a tentare di ficcarle persino le palle in quel corpo scosso dal piacere.
    
    Era così bagnata che quasi non sentivo le pareti della figa scorrere sul cazzo, glielo dissi, mi ...
    ... rispose: “oggi sarebbero stati 48 giorni che Carlo non mi toccava.”
    
    Tirai fuori il cazzo, mi sedetti alla sedia, voleva impalarsi ma la guidai in ginocchio a farmi un pompino.
    
    Guardò il cazzo con disgusto, pieno dei suoi succhi vaginali: aspetta che te lo pulisco, disse. Le presi la testa e la spinsi giù verso la cappella dicendole: “non hai capito niente tesoro, io dico, tu fai. Succhiamelo !!”
    
    Obbedì. Aprì la bocca per un pompino fantastico. La scena era assurdamente arrapante. Quella troia di mia cognata, laureata in filosofia, asessuata per impressione, era lì in ginocchio, nuda che mi faceva un meraviglioso pompino, condito dai più classici rumori del risucchio.
    
    Si alzò e nuda com’era mi invitò a seguirla. Andammo nella loro stanza da letto, salì sopra.
    
    – Come vuoi che mi metta ?
    
    Mi stesi sul letto e la feci mettere a smorzacandela, volevo godermi lo spettacolo, non volevo perdermi lo spettacolo di lei che si scopava il mio cazzo, lei, mia cognata, quella che fino a due giorni prima non avevo mai neppure notato ora era lì che si dimenava tutta pur di infilarselo fin dentro l’anima.
    
    Sul comodino c’erano i suoi occhiali, li presi e glieli porsi: – mettili !!
    
    La feci voltare a pecorina, in favore dello specchio dell’armadio. Ora tutto era completo, chiavavo mia cognata a pecorina e le guardavo quel suo faccino occhialuto pensando che di lì a poco glielo avrei riempito di sborra.
    
    La tenevo per i fianchi e la scopavo quando ad un certo punto mi accorsi ...