Ritorno al noccioleto - parte 1
Data: 25/10/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... spiegazioni e, nel fitto del bosco, dietro l’albero più grande di cui riuscii a farmi scudo, dedicai a quell’uomo la prima di una lunga serie di masturbazioni, richiamando alla memoria il percorso del suo respiro e accarezzandomi la zona in cui quel vento caldo aveva scatenato la mia libidine, tra le palle e il buco del culo, dove sognavo di sentire la sua bocca affamata.
Quell’estate non saltai neppure un giorno della raccolta.
In campagna non facevo che fissare il corpo gigantesco dello zio, memorizzando il percorso delle gocce di sudore sui suoi muscoli, tra i suoi peli, lungo le sue vene.
La sera, poi, mi davo il tormento prima di addormentarmi, in preda al desiderio violento di sentirlo sopra di me.
La mia condizione peggiorò una mattina di fine agosto.
Non si poteva lavorare a causa di un forte temporale che non accennava ad esaurirsi.
“Riparati in macchina” mi disse “Io e la zia andiamo nel capanno a controllare che i sacchi non prendano acqua”.
In auto sedetti al posto del conducente, che tante volte gli avevo visto occupare, e abbassai i calzoni, perché il mio sedere premesse dove le sue cosce si erano posate, immaginando di averle intorno ai fianchi, strusciando il buco del culo sulla pelle del sedile.
La mia erezione era già al culmine quando, oltre il muro di pioggia, dall’interno del capanno, udii provenire dei gemiti.
Non capii subito cosa stesse accadendo, mi avvicinai al fabbricato e mi accostai all’uscio socchiuso.
Gli occhi ci ...
... misero un po' ad abituarsi alla penombra della stanza ma l’immagine che mi si presentò dinanzi era chiarissima.
La zia giaceva supina su dei sacchi di nocciole, le gambe aperte e i seni scoperti e su di lei zio Gaetano, completamente nudo, si muoveva come un tornado.
Il suo corpo nudo era ancora più imponente di come lo avevo immaginato, le cosce enormi ed il pelo spesso e ispido.
Le spalle larghe sovrastavano la zia, le sue mani cercavano febbrili i seni e il suo bacino duro dondolava con metodo su di lei, rilasciando affondi potenti che la facevano gemere.
Riuscivo a vedere le palle enormi sbattere contro la vagina e le dita di lei aggrapparsi ai sacchi delle nocciole per opporre resistenza alla furia di quell’uomo che la montava come una bestia.
Non capii più nulla.
Cominciai a masturbarmi come un folle, prima accarezzandomi il cazzo senza abbassarmi i calzoni e poi facendolo uscire all’aria, immaginando di essere IO LEI, di essere IO sotto di LUI e di ricevere IO quei colpi volenti tra le MIE gambe.
Cercai di frenare l’eccitazione, rallentando il ritmo della masturbazione, appoggiando lo stipite della porta tra le natiche desiderose di aprirsi e quando mi accorsi che i gemiti della zia si facevano più forti e vidi il bacino di zio Gaetano spingere con foga dentro di lei, realizzai che quell’animale stava venendo. Così, mentre lui, ansimando rumorosamente, esplodeva tra le sue cosce anche io esplosi, mordendomi il labbro per soffocare il piacere e non ...