1. Incesto - 2


    Data: 21/10/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... zip.
    
    Improvvisamente intimidito:
    
    “Sei sicuro?”, balbettò Val.
    
    In fondo, aveva sempre fantasticato sulla nudità del fratello, le sue fantasie non avevano mai riguardato la sua: l’idea di mostrarglisi ora quasi lo terrorizzava.
    
    “Certo che sono sicuro. – rispose Mino – Oltretutto sono il più grande e non posso essere da meno del mio fratello minore.”
    
    E con queste parole, la cui logica sfuggiva anche a lui, Mino afferrò per la cintura i pantaloncino di Val e glieli sfilò assieme alle mutande, lasciandolo solo con la maglietta. Rimase a fissarlo per un lungo momento: era la prima volta che vedeva un ragazzo nudo; certo, aveva una lunga esperienza di video porno sul computer: ma ora era diverso… e non perché era suo fratello, ma perché era reale, un ragazzo nudo accanto a lui, in carne e ossa, con il calore della sua pelle, i suoi odori, la conturbante intimità scodellata davanti ai suoi occhi.
    
    Prese con due dita l’uccello duro del fratello e lo raddrizzò.
    
    “Accidenti, il fratellino… - mormorò con un sorrisetto quasi imbarazzato – sei fornito bene… quasi quanto me.”
    
    Quelle parole valsero per lo meno a dissipare il disagio di Val, che si accomodò con le mani intrecciate dietro la nuca.
    
    “Il tuo è più bello, però.”, disse con un sorriso.
    
    “Per forza, sono il fratello maggiore.”
    
    Impugnandolo adesso a piena mano, si chinò verso la cappella,arricciando però il naso e tirandosi indietro, quando gliene giunse l’odore pungente.
    
    “Wow, che puzza!”, ...
    ... fece.
    
    “Non è puzza, scemo! – lo prese in giro Val – è l’odore dell’uccello, il suo odore naturale. Dopo un po’ non ci fai più caso.”
    
    “Pure il mio puzzava così?”, fece l’altro con una smorfia.
    
    “Abbastanza…”
    
    Mino tornò a chinarsi con evidente riluttanza sul cazzo del fratello: si leccò le labbra un paio di volte, un paio di volte, esitante, le dischiuse, avvicinandosi e tirandosi indietro. Infine, tratto un lungo respiro, prese in bocca la cappella, serrandoci attorno le labbra.
    
    Val sospirò, sentendosi precipitare in un vortice di piacere, con la mucosa calda del fratello che gli avvolgeva il glande e la lingua che ci girava attorno impacciata.
    
    “Ahhh! - fece Mino alla fine, staccandosi con una smorfia – Che saporaccio!... Strano, però, non è cattivo come mi aspettavo.”
    
    “Dopo un po’ piace.”, gli sorrise Val.
    
    “Dici? E allora riproviamo.”
    
    Mino si chinò, diede un paio di leccate indagatrici alla cappella snudata e, stavolta con meno riluttanza, tornò ad ingoiarla, serrando le labbra sotto la corona svasata e dando una leggera risucchiata, come se si trattasse di una prugna matura.
    
    Il risultato dovette essere più soddisfacente stavolta, perché non solo il succhiaggio durò più a lungo, ma quando si accorse che il fratello dava evidenti segni di piacere e il suo stesso uccello stava tornando a discreti livelli di turgore, si sfilò le mutande e disse a Val:
    
    “Dai, facciamolo assieme.”
    
    Non sembrandogli vero, il ragazzo non se lo fece ripetere due volte: con un ...