1. La caccia


    Data: 12/08/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Wolfman, Fonte: EroticiRacconti

    ... forte improvviso, si solleva mi guarda con occhi insanguinati, “godi puttana”, ed inizia a fottermi si a fottermi non a scoparmi non a fare l’amore a fottermi come fossi una bambola gonfiabile, mi sputa sul viso, sulla bocca e spinge e mi fa male e mi sbatte ed io inerme legata, silenzio intorno tutti guardano, alcuni schifati non hanno la forza e la voglia di contraddirlo, altri guardano sadicamente, altri in maniera ossessa, i suoi compari si menano il cazzo sono pronti dopo il capo, come un branco di lupi aspettano che il capobranco si sazi per primo per poi prendersi il resto, per fortuna non dura molto Wolf si alza in piedi si sega su di me si avvicina al mio viso, “io ti benedico puttanella, ti benedico troia” e viene grugnendo e ridendo sul mio corpo, sul mio viso, sulle mie labbra serrate, “avanti ragazzi e tutta vostra ahahhah” , si fionda lo smilzo ha tirato a sorte con quello basso e tozzo per chi dovrebbe scoparmi dopo Wolf, ha un cazzettino, non sento nulla ma mi fa male, mi fa male all’anima tutto questo, urlando mi viene sul ventre mi verrebbe da dirgli “tutto qua secco di merda?”, meglio tacere, intanto Bea e Viola ridendo isteriche mi calpestano il corpo, mi schiacciano i seni mettono i loro luridi piedi di sabbia sul viso, mi calpestano come si fa con le cicche per spegnerle per terra, il peloso tozzo grezzo ha un cazzo grosso, lo sento dentro di me stantuffare come un martello, suda come un porco sbava dalla bocca, che schifo cazzo e poi viene non dentro ...
    ... bastardo non dentro, per fortuna si butta all’indietro e si sborra sulle gambe. E poi no so più chi e quanti tutti abusano di me su di me, ho gli occhi chiusi sono un pezzo di carne nelle loro mani, sono un oggetto, “uno sborratoio” come mi definisce Wolf che come lo spettatore di una Kermesse teatrale del macabro assiste allo spettacolo del mio decadimento morale. “il culo dai ora il culo il culo” urlano alcuni mentre le mie lacrime hanno scavato un solco sul mio viso sporco di sabbia, “dai wolf fatele il culo daiii”, implora quasi quella troia di Bea, “basta cosi per oggi, sarà lei a chiederci di farle il culo, slegatela e andiamo via”.
    
    Sono andati tutti via io sono li nuda rannicchiata su me stessa, il vento mi taglia il viso rigato dalle lacrime, ho dolori dappertutto, segni e lividi, ogni volta che la sabbia sollevata dal vento percuote il mio corpo sui graffi lasciatimi dalle percosse subite dai rami di mirto un dolore lancinante mi scuote la testa, mi guardo in giro cerco i miei abiti, trovo solo la felpa la indossa, gli slip del costume tagliati, me li metto, tento di metterli facendo un paio di nodi, guardo l’orologio lo prendo dalla mia sacca, sono le 5 di mattina, l’alba tra un po' sorgerà, vorrei sparire con il vento, restare forse li su quella spiaggia per sempre, ma poi ho uno scatto di orgoglio non l’avranno vinta.
    
    Tornata a casa sono le 7 di mattina, mi faccio una doccia, cerco di togliermi di dosso la loro onta, la loro bava, la loro sborra e di lavare ...
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