1. Irene, la collega (Ep. 3 – La pausa estiva).


    Data: 12/08/2018, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: Raccontami_lu, Fonte: RaccontiMilu

    Finalmente la pausa estiva era arrivata!
    
    Avevo prenotato mesi addietro le mie due settimane con amici in Toscana e l’entusiasmo di partire e tirare un sospiro di sollievo faceva il paio con una sensazione di tristezza e desolazione profonda. Avrei dovuto salutare Irene per due settimane e mettere in pausa tutto ciò che fino a quel momento era successo.
    
    Temevo che al mio e il suo ritorno tutto sarebbe tornato come prima e che di tutto ciò che era successo nei giorni precedenti sarebbe rimasto solamente un pugno di ricordi. Cercai con tutto me stesso di lasciare da parte questi pensieri e di dedicarmi egoisticamente alla mia pausa dal lavoro e dai problemi che fino a quel momento mi stavano attanagliando.
    
    Partimmo alle 6 del mattino per cercare di evitare il traffico delle ore di punta, sebbene ben presto ci trovammo imbottigliati in una delle infinite code autostradali. Il caldo faceva vibrare l’aria sopra al cofano e l’aria condizionata sembra a stento rinfrescare l’abitacolo, figurarsi la mia fronte.. In macchina con me c’erano i miei tre amici con i quali avrei condiviso le due settimane successive. Cercai di scacciare dalla testa il pensiero ricorrente di Irene prendendo parte alle conversazioni e ai testi delle canzoni in sottofondo cantate da tutti.
    
    Arrivammo nella casa che avevamo affittato con 2 ore di ritardo rispetto a quanto concordato, scordandoci per altro di avvertire il proprietario del nostro ritardo. Ci prendemmo il tempo necessario per sistemare ...
    ... ognuno i propri bagagli e ci demmo una sciacquata prima di cambiarci ed andare in spiaggia per goderci le prime ore di sole dell’anno.
    
    Ricordo che una volta arrivati in spiaggia io lasciai tutto dove i ragazzi avevano deciso di stabilirsi e presi a correre verso l’acqua. E’ il mio classico rito di inizio estate, appena vedo il mare mi ci devo tuffare il più velocemente possibile, facendo quanto più casino possibile perché… boh, perché in fondo è bello così!
    
    Mi feci una nuotata per svagare e rinfrescarmi il corpo, facendo qualche bracciata fino ad arrivare un po’ a largo, laddove i bagnanti solitamente non si spingono. Era proprio quello il posto dove mi piaceva fare il morto ed osservare il cielo e le nubi, a largo, perso nel blu del mare senza gente vicino che potesse infastidirmi.
    
    Ero lì, sdraiato sul filo dell’acqua a riflettere, a pensare a come cavolo fosse possibile che io e Irene fossimo arrivati a quel punto, partendo dal nulla, anzi da meno del nulla. Ricordo che prima che tutto questo avesse inizio, per me Irene era una persona normalissima, una collega con la quale parlare solamente di lavoro, una persona quasi fredda e distaccata.. eppure bastò il suo via per scatenare un mondo di emozioni e sensazioni uniche. Chissà se una volta tornati da queste vacanze torneremo come i vecchi colleghi che eravamo, o se vorrà portare avanti questa nostra “cosa”..
    
    Mi resi conto poco dopo che a pensare e riflettere su Irene mi era venuto duro ed usciva svettando dal ...
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