Il prezzo duro dell’affitto
Data: 15/10/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: rispettoso8, Fonte: Annunci69
... Lucia, che non parve dispiacersene e si limitò a pulirsi con un pezzetto di carta igienica.
Mi prese per mano e mi condusse nella sua stanza. Si stese sul letto e dischiuse lentamente le gambe, accarezzandosi la passera delicata, il tutto senza dire una parola. Non avevo bisogno di altri segnali, mi gettai a capofitto in quel ben di Dio apparecchiato da non so bene quale fortuna. La sua rosea vagina era adagiata in un leggero letto di peluria rossiccia, con qualche gocciolina d’acqua sparsa ancora qua e là sulle gambe sode. Ardente d’un cieco desiderio le fui sopra, ma prima di occuparmi a dovere delle sue parti più intime, volevo andare alla scoperta di quel seno così morbido e invitante. Mi poggiai sulla sua pancia, accorto a non farle male, e poggiai delicatamente il pisello tra le sue enormi tette, iniziando piano a spingere. Lei allora se le prese tra le mani, stringendole a coppa, creando un morbido rifugio che pareva fatto apposta per il mio pene, che ora si andava dedicando ad una ritmo di spinta sempre più convinto. Con la sinistra le carezzavo i capelli, la destra si andava addentrando tra le sue gambe, alla ricerca di un tesoro per lungo tempo agognato e sicuramente mai sperato, fino a che le dita non furono tutte dentro di lei. Lei le accolse con un gemito sommesso. Era fradicia.
Capì che era giunta l’ora di passare alla portata principale. Mi staccai a malincuore dal suo petto e immersi la faccia tra le sue cosce, alle prese con un cunnilingus forsennato, ...
... quasi rabbioso. Lucia ormai ululava, sottomessa da un’eccitazione più forte di lei.
Non potevo più aspettare. Portai il pene gonfio davanti alla sua vagina completamente zuppa e iniziai a premere dolcemente contro quelle labbra così morbide, fino a quando non la penetrai. Cacciò un gridolino che rischiò di farmi uscire pazzo.
Iniziai a darmi da fare come meglio potevo, cercando di mantenere un ritmo costante ma deciso. Trattenermi stava diventando difficile, era tanto che non lo facevo e sicuro da anni con una donna così bella. La sua fica calda e umida era un luogo meraviglioso in cui entrare e restare. Lei continuava a godere e si aggrappò dal nulla alla mia schiena, graffiandomi con le unghie fino a farmi male, un dolore animalesco che da tanto non provavo.
Dopo poco la voltai a pecora e glielo infilai di nuovo dentro, tenendo le morbide chiappe strette tra le mie mani e sbattendola con rinnovato impeto e convinzione. Si reggeva al lenzuolo, lo artigliava quasi fino a strapparlo urlando come un ossessa; le piaceva, oh sì, e avrei giurato che anche lei era a digiuno da un bel po’.
Continuai così per un quarto d’ora scarso, poi non riuscii più a contenermi e raggiunsi l’orgasmo; mi tirai fuori e venni tutto direttamente sul suo culo, lucidandolo bene con la mia roba. Lei si voltò, guardandomi appena, e andò in bagno a pulirsi.
Quando tornò io stavo già uscendo dalla stanza come se nulla fosse successo, poi lei iniziò a parlare, con negli occhi uno sguardo che ...