Mercante in fiera
Data: 14/10/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... piaccio?”
“No, no… Anzi” (Che fatica dire quell’anzi).
“E allora? Si lasci andare. Sono pronto per qualunque cosa voglia farmi”.
“Sei disposto a tutto. Vuoi fare certe cose con me e continui a darmi del lei?”
“Si perché voglio sentirmi dominato da lei”.
Lo osservai con curiosità. Aveva una collanina girocollo fatta di piccoli pezzettini di conchiglie rosa che quasi si confondeva con la sua pelle. Un braccialetto rigido un po’ largo nero ed oro, accompagnato da un altro di catenella fine, anch’esso in oro. Non erano gioielli appariscenti ma su di lui ne addolcivano la figura, tutt’altro che femminea, e la rendevano particolarmente attraente.
“Perché io? Che cosa ti piace di me?”
Sorrise e abbassò la testa. “A me piacciono le contraddizioni. Sono giovane e mi piacciono quelli più grandi, come lei. Sono piccolo e mi piacciono quelli molto più alti di me, come lei. Sono roscio e pallido di carnagione e mi piacciono quelli con la pelle olivastra, come la sua. Non ho peli sul viso e mi piacciono quelli con la barba, come lei. Sono gay e mi piacciono quelli convinti di essere etero, come lei. Sono totalmente passivo e mi piacciono quelli attivi e forti, come mi sembra che lei sia. Non è così?”
“Beh, si, lo ero da giovane. E forse…”
“Forse lo è ancora. Non ha che provarlo su di me. Sono a sua disposizione. Mi baci a fondo, si faccia fare un pompino coi fiocchi (come so fare io) e, quando è il momento giusto, mi prenda e mi scopi bene, con forza, senza ...
... preoccuparsi del dolore che mi procura (per me è piacere), venendo dentro di me. Sarò al settimo cielo vedendola godere del mio corpo”.
Quella sua descrizione di ciò che avrebbe desiderato mi fece smuovere il cazzo, che andava lentamente gonfiandosi. Mi stava facendo venire veramente voglia di approfittarmi di lui, del suo tenero culetto.
Stavo per dirgli qualcosa. Mi mise un dito sulle labbra. “Shhh”. Si piegò sul mio membro, lo sollevò con tre dita per indirizzarlo alle sue labbra, alla sua bocca, alla sua linguetta.
“Aaahhh” sospirai. Di colpo tutte le mie remore svanirono come brina al sole. Mi puntellai con le braccia al materasso e mi offrii alle sue capacità. Pompava con lentezza roteando velocemente la lingua attorno al cazzo, facendoselo gradualmente entrare sempre più a fondo, fino a rimanere senza poter respirare per qualche secondo. Poi rifaceva il tutto sempre più velocemente. Gli misi una mano sulla testa, tra i folti capelli ricci, e lo accompagnai senza forzarlo. L’altra mano scivolò involontariamente (forse) lungo la sua schiena fino al solco delle piccole natiche, che accarezzai e palpai sempre più intensamente.
Mentre continuava a spompinarmi, allungò un braccio indietro e, afferratosi una natica, la separò dall’altra, invitandomi così a toccargli il buchino. Mi misi l’indice in bocca per insalivarlo e delicatamente glielo posai sopra, forzando dolcemente l’apertura finché metà dito penetrò nella sua tenera carne di adolescente.
Emise un mugolio ...