Servizio finito
Data: 13/10/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Voyeur
Autore: morgan-jasmine, Fonte: RaccontiMilu
... sposta,si accovaccia e carponi sotto il tavolo in legno fa finta di raccogliere qualche cosa. I jeans si tendono sulle gambe il suo culo si alza come la mia erezione e lei si trasforma,si volta a guardarmi e gli occhi le brillano di una luce che è puro sesso e mi dona un’ attimo di godimento solo a guardarla.
I giorni seguenti sono una tortura pensando a lei e a quella scabrosa situazione, non voglio perderla ma non riesco a togliermi dalla testa quella scena del tavolo e quindi decido di parlarle con franchezza, ho deciso di espormi e le propongo un gioco.
M: Senti per la storia dell’altra sera,volevo chiederti….ecco.. saresti disposta a giocare con me.. diciamo ….in modo diverso…..con me e con il tavolone?
J: Sarebbe?
M: Ecco ,io provo una forte attrazione nei tuoi confronti, vorrei condividere con te le mie passioni e le situazioni al limite mi fanno andare fuori di testa,ti va di provare?
L’attesa di una sua risposta è breve forse persino troppo e la risposta mi spiazza.
J:Sapevo che non eri a posto,quello che si racconta in giro su di te allora è vero,ma mi va di provare. Se mi fido di te non mi deludere,non te lo perdonerei. E voglio poter smettere quando voglio io,ok.
Alcune sere dopo nello spogliatoio lascio un paio di scarpe con il tacco,semplici ed eleganti,un tacco 6 non troppo vistose ma di effetto, nella scatola lascio anche un nastro colorato e poi aspetto la fine del servizio.
J: Ciao, stasera non se ne andavano più. Nel mio spogliatoio ...
... ho trovato queste,tu ne sai qualcosa?
M:Pensavo ti piacesse provare qualche cosa oltre le solite Superga.
J: Si ma non ci sono abituata,passeggiamo così mi alleno a portarle, e invece il nastro?
M:Quello mi serve per il tavolone.
J:Allora sei deciso, e se rimani deluso?
M: Tranquilla vado sul sicuro.
Lasciamo che i discorsi siano semplici,passeggiamo e ci baciamo e ridiamo,guardiamo entrambi nervosamente più volte l’orologio della piazza e poi ad una certa ora ci dirigiamo verso il ristorante,attraversiamo il cortile senza fiatare,lo scatto della serratura rimbomba nella notte e sembra dover svegliare tutti, il senso del proibito si sta impadronendo di noi,e siamo sulle scale che saliamo al primo piano, la saletta è illuminata dalla lampada a muro e il tavolone rimane in penombra,ci baciamo nuovamente,le nostre bocche si incollano, le lingue giocano tra di loro e le sue mani non smettono di torturarmi le braccia.
J: E’ qui, vero?
La domanda le esce a fil di labbra, il suo corpo è teso come una corda,ma gli occhi tradiscono l’emozione. La giro verso il tavolone,da dietro l’abbraccio,risalgo i suoi fianchi,porto le mani sui seni e la stringo a me,le tolgo gli occhiali e li poso sul tavolone,passo il nastro colorato sulla sua bocca lo faccio scorrere sulle labbra che lo inumidiscono e dopo la bendo. La luce della lampada a muro gioca con la luce che viene da fuori e la sua ombra sembra viva,come se le donne fossero due, distinte eppure complementari fra ...