1. Startrail con Dolomiti – 2


    Data: 07/10/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... innalzarsi verso il cielo. Mi stupiva sempre come qualcosa al pari della roccia, priva di qualsiasi attrattiva per me, al contempo formasse, nella figura di quel massiccio, la materializzazione del fascino. Ci fermammo con un principio di fiatone, ammirando il soggetto dell’”epica foto” di Emma. Un paio di nuvole si erano impigliate nelle sommità di due montagne, sfilacciandosi nelle correnti di alta quota. La ragazza, dopo aver chiacchierato per tutto il tempo dell’escursione, riempiendo il silenzio che avevo volontariamente lasciato per buona parte del tragitto lungo i sentieri dall’albergo fino a lì, sembrò anche lei priva di parole, persa per un attimo in quello che sembrava un mutismo reverenziale. In realtà, più proseguivamo nell’escursione, più le sue argomentazioni scivolavano subdolamente verso argomenti e domande sempre più intimi, e il culmine avvenne quando arrivammo: mentre cercavo di prendere fiato senza farglielo notare, un piede sopra un masso, intento a far decelerare il battito del cuore, perso nella vista delle tre cime, lei si avvicinò, mi abbracciò al collo e mi baciò su una guancia, assicurandosi che un suo seno spingesse contro un mio braccio. – Grazie, – mi disse, – sei stato gentilissimo a portarmi qui. Non ebbi difficoltà nel riconoscere nella sua voce una nota che, se fino a quel momento era stata presente, la ragazza aveva tenuto molto più celata, trattenendosi dal palesarla a me. Sorrisi. – Sto pensando che potremmo fare una foto con le cime ...
    ... sullo sfondo a destra e tu nel terzo sinistro ripresa in mezzo primo piano. Potresti appoggiarti all’angolo di quel masso, così sfruttiamo l’inclinazione della luce naturale – le proposi, indicando una roccia delle dimensioni di un furgoncino adagiata a qualche metro da noi, probabilmente lasciata dai ghiacci durante il loro ultimo ritiro. Un’ombra di dubbio, forse dovuto alla terminologia tecnica, apparve sul viso di Emma, ma, dopo un attimo di titubanza, si avvicinò all’angolo della roccia e vi si adagiò. Presi la fotocamera dalla borsa, la misi al collo, l’accesi e ruotai la ghiera da ‘panorama’ a ‘priorità al diaframma’, controllando le impostazioni di apertura. Quando sollevai lo sguardo dal display, notai che Emma appariva tesa, nervosa. La interrogai con lo sguardo. Lei sembrò scossa da un brivido. – Io… perdonami, ma… – abbassò lo sguardo, intimidita da qualcosa. Pensai al suo ex che l’aveva ingiuriata riguardo alle sue capacità di fotografa, rendendola probabilmente insicura anche come modella per uno scatto. Coprii la distanza che ci separava togliendomi la fotocamera dal collo e appoggiandola su un sasso, poi le posai un dito sulle labbra. – Shhhh… – le feci, poi la baciai con dolcezza. Lei non oppose resistenza ma appoggiò una mano sulla mia nuca e l’altra in fondo alla mia schiena. La mia lingua scivolò nella bocca di Emma e subito la sua le si fece incontro, dandole il benvenuto strisciandosi contro come fanno due gatti quando si salutano. La sentii sciogliersi tra ...
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