1. Startrail con Dolomiti – 2


    Data: 07/10/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... con le donne, posso garantirlo di persona, funziona spesso, come nel caso di… – mossi la forchetta in aria, facendole tracciare dei cerchi – beh, non mi sembra corretto parlarne. Comunque, tre volte su cinque, per quanto mi riguarda. – Ah-ha! – esclamò il mio amico con un volume un po’ troppo alto per un paio di clienti qualche metro più in là che si voltarono a guardare quale fosse la causa del loro disturbo. Se ne rese conto anche lui e abbassò la voce. – Quindi è tutta una tattica, la tua! Sei un dannato genio! Scommetto che stai studiando la biografia di Gala! – aggiunse, indicando il telefonino. Sollevai le sopracciglia, guardandolo, per poi comprendere qualche istante dopo. Inclinai lo smartphone, mostrandogli le parole e le infografiche sullo schermo. – No, è il manuale della fotocamera di Emma. E, quella mattina, sul volto del mio amico fece la sua comparsa anche lo sconcerto. Fu poi la ragazza dai capelli biondi, qualche minuto dopo, a mostrare di essersi sentita presa in giro da me, sebbene senza essere realmente insultata. – Sei un bugiardo! – esclamò Emma. Probabilmente voleva apparire offesa ma tratteneva a stento le risate mentre fingeva di assestarmi un paio di sberle sui pettorali. – Mi hai detto di non saper fare le fotografie, ma ho trovato il tuo profilo su Flickr e sono stupende! A mia volta non mi fu possibile celare troppo il piacere che quel contatto fisico, seppur fintamente violento, mi provocava. – Non ho detto che non so fare foto, ma ho parlato ...
    ... delle dita davanti all’obiettivo. – Sì, certo, come no! – ribatté lei, volendo fare l’oltraggiata sebbene il sorriso le rovinasse il tentativo. – No, non scherzo – giurai. – Ho una splendida foto scattata in un’alba nuvolosa con i primi raggi del sole che filtrano attraverso i fiori del grano saraceno in un campo, il tutto impreziosito da un indice che occupa mezzo scatto. Vabbè, l’ho fatto con il telefonino: l’obiettivo della reflex è troppo lungo perché mi succeda. Beh, quasi sempre. Feci un passo indietro, contemplandola: al posto dell’abito da sera del giorno prima indossava una maglietta bianca e dei pantaloncini color cachi che lasciavano vedere un paio di gambe ben tornite e prive di peli. Probabilmente, la sera precedente, il voler andare a letto presto era stato un pretesto per depilarsi, e sospettai non fosse un caso la tracolla che le passava in mezzo al petto, dividendo e mostrando con ben poca morigeratezza i seni sotto la maglietta. Distolsi lo sguardo da quello spettacolo, guardando la borsa appoggiata al suo fianco destro. Il logo della marca della fotocamera di Emma non lasciò adito a dubbi sul suo contenuto. – Ottimo. Andiamo? – chiesi, mettendo in spalla lo zaino che avevo lasciato accanto alla gamba del tavolo dove avevo consumato la colazione.
    
    Erano quasi le undici quando giungemmo nel pianoro sopraelevato a sud delle tre cime, che apparivano come oggetti alieni in mezzo ad una pianura, tre dita scheletriche che perforavano la superficie terrestre per ...
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