Autobus
Data: 06/10/2023,
Categorie:
Incesti
Autore: roby 3, Fonte: EroticiRacconti
... pensiero fisso, sapeva di dover stare attento a non commettere errori per non pregiudicare tutto quanto costruito fino a quel momento.
Anche Enrica al bar tra un caffè ed un cappuccino ripensava a quanto accaduto la notte precedente, si chiedeva come aveva fatto ad arrivare ad un vero e proprio incesto col figlio, ma pensò anche “ chissenefrega”, a me è piaciuto a Luca ancora di più, andiamo avanti verso ulteriori traguardi, comunque è chiaro che non si sparerà seghe come fino a qualche giorno fa. Ora godrà con me, come io godrò con lui e buonanotte suonatori. Però – pensava sempre Enrica – mio figlio ha un bel cazzo, merito mio che l'ho plasmato come meglio non si poteva, ore me lo godo fin quando dura. Lei non sapeva che il figlio era innamorato cotto di lei e se la sarebbe fatta ogni giorno che il padreterno mandava sulla terra, anzi a volte più di una. Ebbe però il sospetto che la sera prima, mentre si spogliava un occhio del figlio fosse semiaperto e la osservasse durante quello spogliarello lento al suo rientro. Luca non sapeva che al bar prima di chiudere aveva trangugiato un paio di bianchi ed era stata stretta in un angusto passaggio da un avventore di nome Bruno che le aveva fatto sentire il proprio bazooka sulla sua pancia. Lui si era scusato immediatamente, ma ormai lei lo aveva sentito in tutta la sua durezza ed i suoi sensi si erano risvegliati, per cui quando rientrò a casa, quello spogliarello era dedicato all'avventore cazzuto, col quale sognava una ...
... qualche avventura erotica, tipo un incontro casuale in un posto non frequentato abitualmente dai due che sarebbe sfociato in qualcosa di più sostanzioso, coadiuvato dal bazooka che aveva sentito al bar e che le era sembrato piuttosto spesso, duro e paccuto. Inoltre non si era accorta, una volta infilata sotto le coperte che qualcosa premeva sul suo fianco, la stanchezza della dura giornata di lavoro aveva avuto il sopravvento, ma ora ripensandoci capì che Luca era appostato col cazzo ritto e, non appena
lei era entrata nel letto le aveva puntato il cannone sul fianco.
Questa sera – si disse – starò più attenta, gli farò un altro spogliarello, ma controllando il suo sguardo e soprattutto il suo cazzo, vedremo come andrà avanti questa storia.
Quella notte lei rientrò verso mezzanotte e mezza, senza far rumore entrò in camera alla luce soffusa del televisore lasciato acceso, il figlio era sul letto apparentemente addormentato, una mano sotto gli slip a massaggiarsi il cazzo che era a mezza pressione, mentre gli occhi erano chiusi. Lo specchio rimandava al figlio la sua immagine quando lei, in piedi, sollevò il lembo della gonna per tirare giù le calze, ma ora era lei che controllava attraverso lo specchio gli occhi di Luca. Stavolta non ebbe dubbi, un occhio era chiuso, ma l'altro era semiaperto ed osservava le sue cosce ancora inguainate dalle calze. Proseguì in quel lento spogliarello, rallentò ulteriormente le mosse, controllò gli slip e ricontrollò il reggiseno, l'occhio ...