Autobus
Data: 06/10/2023,
Categorie:
Incesti
Autore: roby 3, Fonte: EroticiRacconti
... bisogno di sensazioni forti al limite del peggior degrado. Ritenne di essere caduta in un baratro di perversione, si chiese cosa ci fosse di peggio del farsi inculare in un pullman affollato da un cazzo sconosciuto, era diventata una donnaccia da strada, ecco le rimaneva soltanto di battere la strada, quello sarebbe stato l'ultimo gradino della perversione, ma se avesse continuato a coltivare le sue perversioni, prima o poi ci sarebbe arrivata.
Arrivata a casa riempì la vasca di acqua bollente e vi si buttò dentro, come per lavarsi di tutte le brutture che il suo cervello maturava. Dopo il bagno mangiò qualcosa e verso le tre si recò al bar per il suo turno di lavoro. Dalla sua faccia, dal suo viso, dal suo sguardo traspariva una calma decisa e tranquilla come chi è in pace coll'universo creato. Tutto sommato cosa chiedeva alla vita se non fare quel che cazzo voleva senza nessuna regola se non il soddisfacimento dei suoi istinti più bassi, voleva il cazzo il tutte le maniere ed in tutti i modi, quello del figlio sebbene incestuoso, non le bastava, aveva bisogno di emozioni forti, che la facessero sentire viva e vegeta.
Quando dopo mezzanotte tornò a casa, trovò il figlio che dormiva, ma ancora sazia per quello che aveva combinato soltanto poche ore prima, si svestì velocemente e si mise a letto per rifare l'ennesimo riepilogo di quanto accaduto in quella giornata particolare. La conclusione era sempre la stessa, era contenta per quello che aveva fatto, anzi lo ...
... avrebbe rifatto, non subito, ma lo avrebbe rifatto sperando che nulla sarebbe accaduto di complicato. Allungò una mano verso il figlio e sentì il cazzo di Luca a mezza forza, povero ragazzo – pensò – lo sto prendendo per il culo, non lo merita, qualche soddisfazione la merita ampiamente ed io sarei una madre ed una amante indegna se non lo accontentassi. Si addormentò col cazzo di Luca in mano, e quando durante la notte lui si svegliò, si accorse della mano di lei che gli stringeva l'uccello, allora si mosse lentamente e fece scorrere lo stantuffo nella mano della madre che dormiva. Muovendosi piano piano, il cazzo prendeva consistenza fino a diventare bello duro, mentre nella faccia di lei alla luce di sicurezza, comparve uno stato di beatitudine. Sembrava che sognasse di avere il cazzo del figlio in mano, ed effettivamente lo aveva in mano e le scorreva avanti ed indietro come stesse facendogli una sega. Ah la bella vecchia sega con la quale siamo tutti cresciuti, maschi e femmine, per conoscere una parte del corpo molto importante e che avrebbe condizionato il resto della vita. Enrica aprì un occhio e si accorse della perfetta coincidenza tra quello che stava sognando e la realtà, ne fu sorpresa, ma come al solito si adattò immediatamente alla realtà e prese a segare il cazzo del figlio con molta delicatezza. In effetti voleva dare al figlio qualcosa d'altro che non una- per quanto bella – sega.
Si sentiva in colpa col figlio per i tradimenti continui che lei non riusciva a ...