Esperienza 3 la camera 410. - Racconti Erotici

Esperienza 3 la camera 410.

(Premessa: il racconto che segue è contenuto in una raccolta chiamata "Maledettamente Donna Marian!" ed il il libro che Debby ed Eros, nel testo indicati con i nomi reali Maria e Fra, hanno iniziato a scrivere della esperienza nel mondo dell'erotismo. Questa esperienza è il resoconto di un incontro reale e nel virgolettato Debby si racconta in prima persona!)

In quattro. Per la nostra prima volta. Con zero ripensamenti. La camera era la 410 di un elegante hotel bolognese.

Ma partiamo dall’inizio.

Jhon era il nostro più fedele bull dall’inizio del percorso di MarianFra. Tanto fedele da avere quasi l’impressione di averlo incontrato fisicamente altre volte. Invece solo chat e qualche cam veloce. Marian lo apprezza fisicamente ed intellettualmente…sembra un ragazzo a posto, porcello al punto giusto, capace di stuzzicare fantasie erotiche.

Il viaggio è iniziato, come tanti altri, l’affanno di partire, le scuse da inventare, sistemare l’assenza al lavoro. Ma ora l’autostrada scorre, veloce, verso quello che sicuramente sarà il nostro primo incontro, o quanto meno per la prima volta incontreremo per un aperitivo conoscitivo un bull, il famoso Jhon.

Nelle ultime sere si è preso contatti con un suo amico, tale Max. Se di Jhon, Marian, apprezza la costanza e la dedizione al corteggiamento, di Max ha apprezzato da subito il pisellone che mostra nelle poche foto pubbliche.

Come sempre l’ansia cresce man mano che i kilometri che ci separano dall’incontro diminuiscono. È ...

... confermato: Jhon ci sarà…ma anche Max ci sarà! La nostra prima volta sarà con due bull. Non ci credo, non succederà, scapperemo forse anche prima di cena. Ma per ora si viaggia in direzione Bologna.

La camera dell’hotel è accogliente. E subito ci si scalda. Marian è eccitatissima, scarica nell’erotismo la paura dell’incontro che stiamo per vivere. Incontenibile. Una vera dea del sesso. Me la gusto appieno, tutta, senza lasciare nulla. È una grande scopata, preludio di una sera intensissima, sicuramente si scopa ancora...come lo scopriremo a breve.

L’ascensore ci porta verso la hall, nel salone risuonano i tacchi di Marian che attirano l’attenzione di due uomini che siedono ai divanetti, sono Jhon e Max. C’è un solo modo per aprire le danze, rompere subito il ghiaccio, io avanti e Marian dietro di me, ci presentiamo e stringiamo la mano. È come se io non ci fossi, gli sguardi dei due sono catturati dall’eleganza di Marian, sotto il cappotto nero si intravedono le gambe avvolte nelle autoreggenti nere e sulla caviglia destra l’immancabile cavigliera argento. Poche parole e ci si dirige verso il ristorante per la cena.

"Fra si è chiuso la porta alle spalle. Sono rimasta sola.

Travolta da una tempesta di pensieri che vorticosamente pulsano nella mia testa. Il fiato è corto, il battito del mio cuore riempie la stanza. Ho continuato a pensarti, perché pensarti era il modo più bello di aderire perfettamente a me stessa. Ti ho immaginato riprendere l’ascensore per tornar ...