Bali malandrina
Data: 24/09/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: duepertanti, Fonte: Annunci69
... ma tutto sommato sopportabili.
La prima parte del viaggio fu impegnativa: Sumatra è uno dei posti piu’ piovosi del mondo e ci tenne a dimostrarcelo. Piovve a catinelle per 10 giorni filati. Per fortuna avevamo noleggiato un pulmino a 4 ruote motrici e, con Anna e me con esperienza di guida fuoristrada, ce la cavammo, malgrado il fango, gli allagamenti e i numerosi guadi.
Anche il cibo era un problema: poco e non facile da trovare (per un paio di giorni trovammo solo banane e teste di pesce e non abbiamo mai capito che fine facesse il resto del pesce).
Il dormire era meglio: bastava accontentarsi e dormire nel proprio sacco lenzuolo e non nella biancheria locale.
Di solito ci si divideva le camere così: marito e moglie, la sorella di questa con la signora, le due sorelle insieme ed io con i due fanciulli.
Peraltro, cibo e meteo a parte, Sumatra era affascinante: la gente gentile ed ospitale, i costumi ed usi locali primitivi, ma interessanti, la natura lussureggiante, l’architettura (tutta di legno) molto caratteristica e unica al mondo.
Comunque, per motivi di anagrafe e di disponibilità personale Gloria (la sorella minore della lei di coppia) ed io avevamo fatto comunella: eravamo spesso insieme, chiacchieravamo molto ed era evidente una reciproca simpatia.
La sera, dopocena, non c’era nulla da fare se non qualche chiacchiera, per poi ritirarsi in camera a leggere.
Una sera, dopo aver mangiato un inquietante Nasi goreng (sorta di riso fritto ...
... con dentro qualsiasi cosa ci sia in cucina in quel momento), in un alberghetto particolarmente umido sotto la solita pioggia battente, scoprimmo che la camera di noi tre maschietti era divenuta inagibile per via della rottura di una conduttura e che avremmo dovuto trasferirci in un altro ostello, non troppo vicino peraltro. La madre dei ragazzi si oppose: non si fidava a farli allontanare troppo da lei in quel contesto non proprio tranquillizzante e con uno tizio (io) in fondo sconosciuto. Quindi decise di andare con loro. Di conseguenza io mi ritrovai a dividere la camera con Valeria.
La cosa non dispiaceva a nessuno dei due; la tensione erotica tra noi era cresciuta di giorno in giorno, aiutata dalla situazione meteorologica (calda e umidissima), che imponeva vestiti succinti e leggeri. Lei girava abitualmente con un paio di larghi short e una canottiera altrettanto larga, dalla quale i seni facevano capolino spesso e volentieri; io con un paio di pantaloncini molto corti e una maglietta giro collo perennemente incollata alla pelle dalla pioggia (allora praticavo karatè, lotta, canottaggio e corsa e i muscoli, sul mio metro e 85, si vedevano, eccome).
Una volta in camera, ci docciammo (separatamente) e ci stendemmo sui letti, con i soli asciugamani addosso. Parlammo un po’ e poi decisi di lanciare il sasso.
“Ci stiamo annoiando – dissi - Perché non facciamo un gioco? Ognuno di noi deve fare all’altro una confidenza molto molto personale e quello deve cercare di ...