1. Cazzo per tutta la notte


    Data: 22/09/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: RT_, Fonte: RaccontiMilu

    ... suonare.
    
    “Ah scusami, è una chiamata importante!” disse il capo.
    
    E non appena rispose al telefono e si girò, sotto la scrivania un’ondata di sperma si riversò nella bocca di Francesca, che stava continuando a succhiare come una forsennata, senza sosta. Lui aprì la bocca e iniziò a gemere, cercando di essere più silenzioso possibile, ma con la mano diede uno schiaffo potente alla scrivania, quasi come per reggersi a qualcosa durante quell’esplosione di piacere.
    
    Il capo non sentì nulla, impegnato a parlare al telefono. L’orgasmo continuò per interi secondi, mentre Francesca continuava ad ingoiare velocemente.
    
    Lei stessa si ritrovò stupita dalla quantità di sperma che stava fronteggiando. Era abituata a farlo impazzire ed eccitare, ma questa ondata era un primato.
    
    Dopo un buon dieci secondi, l’orgasmo di lui finalmente si esaurì del tutto, e Francesca tolse il cazzo dalla bocca per riprendere a respirare, piena di sperma com’era.
    
    Lui restò qualche secondo con la testa rivolta verso l’alto, per rifiatare.
    
    “Tutto bene?” chiese il capo.
    
    Aveva finito la conversazione a telefono e ora lo stava fissando.
    
    “Sì, mi scusi. Dicevamo?”
    
    La conversazione continuò per qualche minuto, durante i quali Francesca giocò ancora un po’ con il cazzo di lui, che era tornato a riposo.
    
    Finalmente il capo si allontanò, augurandogli buon lavoro per la notte.
    
    Uscì dall’edificio, la porta si chiuse alle sue spalle e piombò il silenzio nei corridoi del museo.
    
    Era ...
    ... rimasto solo lui, guardiano autorizzato, e…Francesca, scatenata e bollente.
    
    Lei uscì fuori dalla parte bassa della scrivania, e si mise a guardarlo, restando ferma a quattro zampe.
    
    Lui ricambiò lo sguardo, con il cazzo ancora fuori dal pantalone, che iniziava a riprendere già vigore.
    
    “Ti pentirai di quello che hai fatto.” disse lui.
    
    Lei si leccò le labbra, ancora umide di sperma.
    
    “Io dico di no.” sussurrò sorridendo.
    
    La notte era appena iniziata…
    
    “E’ davvero così grande da qui su!”
    
    disse Francesca, affacciata alla balconata che dava sull’atrio del museo, dov’erano visibili decine di statue e reperti archeologici.
    
    Lui la fissava da dietro, fissava le sue gambe nude, il suo perizoma nero, la sua schiena bianca. Si era tolta i vestiti qualche minuto prima, e aveva preso a gironzolare per il museo seminuda.
    
    Era una continua provocazione.
    
    Ogni passo, ogni piccola corsetta, ogni leggera inclinazione del busto. Il suo culo, i suoi fianchi, le sue gambe. Era tutto un richiamo, tutto un irresistibile invito.
    
    E lei lo sapeva bene.
    
    Lo teneva arrapato lì, a distanza, mentre per lui ad ogni secondo cresceva la voglia di farla sua.
    
    Fu così che, quando lei si sporse dalla balconata per guardare in basso, lui non perse tempo.
    
    Sì avventò fra le sue gambe, togliendo bruscamente il perizoma.
    
    Divaricò le natiche e fece piombare la lingua sulla sua figa calda, in un solo colpo.
    
    Francesca afferrò saldamente il parapetto della balconata e iniziò a ...
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