1. ZIA ANGELICA


    Data: 17/09/2023, Categorie: Maturo Prime Esperienze Autore: Mercurio47, Fonte: xHamster

    ... avvicinai a lei, tesi il braccio, la sfiorai appena, poggiai leggermente la mano sul fianco, attraverso la camicia velata sentivo il tepore della sua pelle, ne percepivo la serica morbidezza. Quello era il corpo d'una donna adulta, io lo toccavo, sentivo pulsarmi le tempie, avvertivo un eccitamento mai provato. Scesi piano con la mano, sul fianco, su quell'incantevole rotondità, in parte scoperta. Sollevai piano la camicia. Nessun movimento. Ora carezzavo la carne nuda, sentii il solco che divideva i glutei, vi intrufolai timidamente le dita, era morbido, appena umido, come di rugiada. Proseguii cauto la mia esplorazione. Fece un sospiro, tirò un po' su le gambe, come a rannicchiarsi, riprese il suo delizioso ronfare. Ecco, adesso ero dove iniziavano le cosce. Mi sembrava più caldo, cominciava una peluria vellutata. Oddio, era la fica di zia Angelica! M'assalì un'erezione prepotente, che non riuscivo a vincere, dovetti liberarmi dei pantaloncini. Mi mossi senza troppa prudenza. Temevo che si sarebbe destasse, tolsi la mano da quell'incantevole calamita. Nessun segno di risveglio. Tornai a poggiarla sul fianco, mi accostai ancora, il mio fallo, gonfio di desiderio, la sfiorava, lo infilai, piano in quel solco tentatore, facendolo scendere lentamente. Zia Angelica si mosse appena, sembrava spingersi verso me, e così finii con la punta del mio sesso nel calore accogliente di quello che mi sembrò l'ingresso del paradiso. Era la prima volta che mi trovavo in quella situazione. Il ...
    ... "mio" vicinissimo a "quella" d'una femmina, e che donna! Volevo restare immobile, ma non vi riuscivo. Piccoli movimenti involontari che non ero capace di frenare. Con la mano risalii lungo i fianchi, l'infilai sotto il suo braccio, che non oppose alcuna resistenza, raggiunsi il petto. Saldo, si sollevava ritmicamente. L'ampia scollatura della camicia aveva scoperto un capezzolo, turgido, che sembrò irrigidirsi ancor più allorché lo strinsi tra le dita. Zia Angelica si mosse ancora, venendomi incontro col bacino, mi parve che le sue gambe si disserrassero. Era proprio così. Il mio fallo stava entrando in qualcosa di deliziosamente nuovo, di voluttuoso. Le mie dita stringevano il seno, senza quasi accorgermi di quanto stava accadendo. Spinsi ancora, assecondato dal lento movimento della donna. Forse sognava, chissà cosa. Non ero in grado di controllarmi, il piacere prendeva il sopravvento sulla ragione... lei dormiva, e pur nel sonno si agitava, il suo respiro era cambiato, non era più il dolce far le fusa d'un gattino ma qualcosa di roco, d'affannoso. Il mio sesso sembrava imprigionato tra le labbra di una rovente e avida poppante ingorda. Non immaginavo che sarebbe stato così. Ancora palpiti, fremiti supremi, poi un inebriante senso di liberazione...
    
    Quando mi scossi dall'appisolamento, ero sgusciato fuori da lei, ma l'abbracciavo ancora. Mi girai sul dorso, e giacqui supino.
    
    Zia Angelica si voltò, senza dar segno di svegliarsi. S'accostò a me, pose la gamba su di me, ...
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