1. Il compagno di mia mamma (Prima parte)


    Data: 14/09/2023, Categorie: Racconti Erotici, Etero Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu

    ... in macchina. Il mio abbigliamento da troietta non aveva colpito mia mamma, ma notai che aveva invece colpito lui, eccome. Salutandomi, vidi i suoi sguardi desiderosi alle mie tette, una bella terza abbondante, sode e con capezzoli sporgenti e duri da sembrare chiodi. La cosa non mi sfuggì e mi fece avere un sussulto di maliziosa eccitazione.
    
    L’aria era molto afosa e calda e lui era vestito con pantaloncini corti e maglietta. Partimmo e cominciammo a parlare amabilmente come al solito, mi chiese come andasse con il mio fidanzato, se avessi mangiato, di musica e eravamo sereni e tranquilli, anche se nella mia fervida immaginazione da porca desideravo ben altro da lui. Mi resi conto che mi stavo eccitando tantissimo, ma ero scoraggiata dal suo atteggiamento come sempre corretto, educato, che mi faceva temere che lui non pensasse a me in quella maniera, che poi pensandoci bene, sarebbe stata la normalità.
    
    Non so come, non so perchè non riuscii a trattenermi, ma improvvisamente dissi: “lo sai che tempo fa sono rincasata e vi ho beccati mentre facevate l’amore te e mamma”? Agostino si ammutolì, arrossì e cadde nel pallone più totale al punto che non riuscì più a dire una parola. Dopo alcuni minuti di silenzio, rincarai la dose e, con un filo di voce, aggiunsi: “a vedervi mi sono eccitata, lo sai”? Lui, imbarazzatissimo, balbettò qualcosa tipo: “ma sei la figlia della mia compagna, come è possibile, ho 30 anni più di te”. Però questa volta lo avevo colpito e affondato perchè ...
    ... notai un evidentemente rigonfiamento alla sua patta; stava infatti avendo un’erezione violenta, improvvisa. Io ero una gran bella fighetta, tette sode e dure, un culo da paura, due belle gambe, con i capelli neri, ma tinti castano chiaro, due labbra da pompinara, insomma ero un bel bocconcino. Il mio aspetto eccitante, unito al mio modo di parlare, avrebbero fatto arrapare un morto, pensai.
    
    Cominciai a prenderlo in giro, allontanandomi verso lo sportello, gli guardavo la patta dicendogli: “ti sta venendo duro Agostino”….. e ridevo in maniera nervosa, maliziosa, eccitata all’inverosimile e ben decisa a fare porcate con il compagno di mia madre. Lui iniziò a sudare, non rispondeva in evidente imbarazzo, ma nello stesso tempo chiaramente eccitato e attratto dalla situazione scabrosa che si era creata tra di noi. Una cosa era certa: avevo voglia, volevo il suo cazzo più di ogni altra cosa.
    
    Meccanicamente, senza pensare a nulla, appoggiai la mano sulla sua patta rigonfia mentre lo guardavo intento alla guida. Lui sussultò al tocco, forse voleva dirmi di fermarmi, che era una pazzia. Ma non fece in tempo perchè cominciai ad accarezzargli il cazzo sotto i pantaloncini lentamente e delicatamente sentendolo divenire sempre più duro, poi pian piano, slacciai il cordoncino, calai la zip e lo tirai fuori, ormai turgido come un palo di legno. Scappellandoglielo, cominciai a fargli una sega lenta, notando che lui godeva, voleva che smettessi per il fatto che fossi la figlia della sua ...