Quella volta al ponte della becca
Data: 12/09/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: lokidiana, Fonte: Annunci69
... intromettersi pur volendo.
Ed è così che avvenne.
Le nostre lingue iniziarono un vorticoso rincorrersi, con le nostre mani che sempre di più osavano e coccolavano. Sentivo il seno di Diana gonfiarsi eccitato, le pulsazioni fra le sue gambe, mentre il brivido di eccitazione pervadeva ogni nostro gesto.
Nel graduale mio tornare alla realtà, capii che lo spettacolo innanzi al pubblico non pagante era iniziato da un po’, e volli aggiungere pepe al copione chiedendo alla mia splendida musa di aprire ancor di più le cosce così da farsi ammirare da quegli occhi iniettati di libidine, sempre più vicini, come fosse un esercito di una ventina di uomini che si muoveva, a ritmo, secondo dopo secondo, tentando un avvicinamento discreto ma visibile, alla ricerca di un premio, o una preda, tutt’altro che scontato.
Masturbandola davanti a tutti avevo condotto Diana a un livello di eccitazione ormai irrefrenabile; chiederle di succhiarmi il cazzo sembrava fosse l’ordine che da secoli pregava io le impartissi, e la foga con la quale si avventò sul suo giocattolo preferito ne fu la prova.
Avevamo davanti a noi poco più di venti uomini arrapati. Anziani, di mezza età, un paio di giovani che stavano a distanza - forse timorosi di macchiarsi di lesa maestà innanzi a chi di quel luogo ne sapeva più di loro – sposati, single, guardoni. Uomini di tutti i tipi.
Tutti, desideravano Diana. Un suo cenno, un suo sguardo.
E’ con questo pensiero che, dopo un pompino sontuoso e ...
... interminabile, decisi di scoparla con lo sguardo rivolto a loro, al suo pubblico in estasi, quasi a voler far annusare a quei cani affamati, in quel momento, l’intimo profumo della regina di tutte le cagne, giunta lì, in quel luogo poco battuto e noiosamente frequentato, per farsi sbattere dal suo padrone innanzi a loro.
La presi da dietro e glielo infilai sino in fondo. Non aspettava altro, bagnata com’era e desiderosa di essere impalata da carne che ben conosce ma di cui non è mai sazia.
Gli occhiali da sole scuri che indossava le permettevano di guardare negli occhi ognuno di quegli uomini, senza dar loro modo di farsi scrutare nell’anima, ma solo nel corpo. Quello sì. Eccome.
Si masturbavano tutti, tutti alle prese coi propri arnesi, chi a bocca aperta e chi, ancora, nell’intento di avvicinarsi. Li avevamo a pochi passi, e bene fece uno di loro a richiamare l’unico che provò a rompere quell’ordine non scritto, quel rigore spontaneo che permise a tutti loro di godere dello spettacolo e a noi, me e Diana, di sentirci quasi protetti nel nostro lasciarci andare.
Fu un orgasmo intenso da parte di entrambi. Le venni sulla schiena: non volli rinunciare a mostrare a tutti l’effetto di quella scopata esibita a lungo innanzi ai loro occhi, a dimostrare cosa servisse per soddisfare una dea come lei, quasi ad autografare qualcosa di mia proprietà.
Un leggero imbarazzo, del tutto assente sino a quel momento, ci ricondusse alla realtà. Sorrisi sinceri, pieni d’amore, riportarono ...