Heliopolis
Data: 12/09/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: OMNIA, Fonte: Annunci69
... donandole una aria sbarazzina nonostante l’età. L’età appunto. È difficile azzardare una cifra quando una donna è sensuale. I miei meccanismi di percezione visiva non mi aiutano, non riesco a stabilire quanti anni possa avere: più di cinquanta, meno, non mi importa, sono qui per aiutarla, forse.
“Fai lentamente per favore, sono legata un po’ dappertutto”.
“Non si preoccupi, mi dica lei cosa devo fare”.
Spontaneamente le sto dando del lei, anche se la situazione non è delle più normali e richiede una certa emergenza, non riesco ad essere diretto nella comunicazione. Lei è più spontanea, continua a darmi del tu e mostra sempre più naturalezza e disinvoltura verso ciò che sta accadendo. “Alzalo fino a quando riesci a sganciare il moschettone principale agganciato all’anello che unisce le catene”.
Eseguo al dettaglio le sue indicazioni, sgancio il moschettone che si trovava appoggiato sulla sua schiena mentre lei mi guardava facendo una notevole torsione del collo, con quegli occhi dal colore penetrante e seducente. “Bene, ora puoi tirare su il letto definitivamente”.
La donna giace ancora sdraiata come quando sono entrato nella camera. Adesso posso vederle i glutei, le gambe, la schiena su cui appoggia le braccia ritorte all’indietro e legate dai bracciali delle manette. È abbronzata in maniera uniforme, un colore simile ai vasi di terra cotta quando si impregnano d’acqua. Il culo ha una forma armoniosa, abbastanza sodo ma leggermente avvizzito all’altezza ...
... dell’attaccatura con i quadricipiti delle gambe. “Devi aprire le manette, la chiave la mette di solito sul tavolino”.
Beh, non c’è dubbio che da sola non potesse legarsi in quel modo, ora si tratta di capire chi e dove sia andato il master responsabile delle azioni che vedo. Il pensiero che qualcuno possa entrare improvvisamente e cogliermi in flagranza mentre libero la signora mi mette agitazione, dalla fronte e dalle ascelle cominciano a stillarmi gocce di sudore. Non fa caldo, si tratta di ansia allo stato puro.
Mi avvicino al tavolino, le manette appoggiate e ben allineate sono quattro; due foderate di velluto nero all’interno dei bracciali, come quelle ai polsi della donna, mentre le altre due sono senza tessuto. Oltre ad essere accuratamente disposte, ognuna ha le chiavi inserite nella propria serratura. Questa maniacale precisione per gli oggetti fetish contrasta con gli avanzi della colazione ed il portacenere quasi pieno, l’odore intenso e acre dei mozziconi mi infastidisce. Trovo la chiave, anch’essa appoggiata non casualmente.
“Oh finalmente… grazie italiano!”. Brava a sdrammatizzare, penso, in una situazione a dir poco imbarazzante. Certo che in quella posizione, con le braccia legate dietro la schiena, quando le ho aperto le manette deve aver veramente provato un senso di liberazione. Con fatica distende le braccia in avanti rimanendo in posizione di allungamento per un paio di minuti.
Le guardo meglio la schiena abbronzata e leggermente spellata all’altezza ...