Non bacio e non succhio
Data: 10/09/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... gemeva Giulio in risposta - la mia puttana mangiacazzi…”
“Sì… la tua puttana… la puttana dei maschi che mi pagano…”
“Ti sfondo il culo, troia… Te lo riempio di sborra…”
“Dai, cazzo… riempimelo di sborra… fammi cagare sborra fino a domani…”
E altre se ne dissero, che il pudore mi impedisce di riferire, per quanto sia dovere di uno scrittore riportare fedelmente tutti i fatti. Mi limito a dire soltanto che erano in preda entrambi ad un vero delirio erotico, un delirium tremens di sensazioni ed emozioni, che nessuno dei due avrebbe mai supposto.
Intanto che Rudy faceva la lap dance lungo il suo palo, Giulio gli aveva afferrato il cazzo e glielo menava con foga, accrescendone la frenesia.
Fu Rudy il primo a cedere: d’un tratto si irrigidì e, stritolando l’uccello dell’altro nella morsa dello sfintere pulsante, gli rovesciò lunghi getti collosi di sperma sul petto e sulla faccia: a quel punto Giulio, lo afferrò saldamente per le braccia e si giravoltò con un potente colpo di reni, posizionandoglisi sopra alla missionaria e con alcuni colpi ben assestati raggiunse anche lui l’orgasmo, insufflandogli a getti potenti nel retto un’impressionante quantità di seme.
Dopo di che, si rovesciò sul fianco e rimasero avvinti, lui con l’uccello tuttora inchiavardato nel culo di Rudy, per l’impossibilità di tirarlo fuori, finché non si fosse ammosciato, e Rudy con le gambe avvinghiate dietro le sue reni di Giulio. Così abbracciati, ad un tratto, in un trasporto di emozione ...
... post orgasmica, l’uomo provò a dargli un bacio, ma Rudy svicolò con la testa:
“No, - disse con decisione – non bacio e non succhio, lo sai.”
“Sì, lo so… - sospirò Giulio a sua volta – Ma sarebbe stato bello…”
Finalmente, i cuori ripresero il ritmo normale, il respiro si calmò e l’uccello di Giulio tornò floscio, permettendo così a Rudy di liberarsi.
Stringendo le chiappe per timore di eventuali perdite, sentendosi il buco ancora sfilacciato:
“Faccio un bidè, posso?”, chiese al padrone di casa.
“Fai pure una doccia, se vuoi”, rispose Giulio, alzandosi a sua volta e seguendolo in bagno per pulirsi la faccia e infilarsi un accappatoio.
“No, basta un bidè. Ti dispiace?”, e gli indicò la porta.
“Ah, certo. Scusami. – fece Giulio, son un sorriso – Ho bisogno pure io di riservatezza in certe situazioni.”
Poco dopo, Rudy era lì che si rivestiva.
“Credo di doverti integrare la tariffa. - gli disse Giulio – Sei rimasto più di quanto stabilito.”
Ma Rudy scosse la testa:
“Lascia stare, tanto non avevo altri impegni… e poi… mi hai fatto una sega…
Siamo pari.”
Finito di vestirsi, Rudy si avviò per uscire.
“Grazie”, fece Giulio, aprendogli la porta.
“E di cosa? – disse Rudy – Grazie a te e… quando vuoi, sai dove trovarmi.”
“Ci puoi contare. Ciao.”, e gli porse la mano.
“Ciao”, fece Rudy, stringendogliela.
Dopo di che, inaspettatamente, gli diede un bacio frettoloso sulla guancia e si allontanò nel corridoio, svoltando verso le scale.