Nel retrobottega del fruttivendolo.
Data: 03/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Masturbazione
Tabù
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... cominciò a leccare. La signora in breve venne presa da una crescente eccitazione e iniziò a mugolare, a smaniare e a sospirare. Pur cercando con tutte le sue forze di resistere al piacere che montava dentro di lei, non riusciva a tenere nascosto quello che provava. Il suo bacino si protendeva sempre più in avanti e le sue gambe si aprivano al massimo di quello che la legatura permettesse. Era lì a cosce larghe, legata e praticamente violentata, che stava per godere come la troia che il fruttivendolo le aveva detto di essere. Stava ormai per raggiungere l’orgasmo, quando il fruttivendolo smise di leccarla e si staccò da lei. Un gridolino di stizza le sfuggì dalle labbra. Proprio ora che stava per godere quello stronzo non poteva smettere! “Credi che ti lascerò godere facilmente? Allora non hai capito un cazzo troia. Qui sono io che comando e prima di godere troppe ne dovrai passare”. Si allontanò un attimo e andò a frugare in un cassetto. Al ritorno aveva tra le mani un grosso cacciavite e di nuovo le forbici. Lei si spaventò moltissimo, ma non immaginava a cosa sarebbero serviti quegli attrezzi. Con le forbici in un attimo le tagliò via le mutande, per poi inginocchiarsi di nuovo di fronte a lei. Questa volta con le dita le allargò al massimo lo spazio tra le cosce. Dentro di sé lei pensava “ora mi riprende a leccare” e invece lui le posizionò il manico del cacciavite tra le labbra della fica e iniziò a fargli fare avanti e indietro lungo tutto il solco, arrivando a ...
... passare sopra al clitoride, ad un’estremità, e fino al buco del culo, dall’altra. Ad ogni passaggio del manico del cacciavite sul clitoride la signora non riusciva a non emettere un profondo mugolio di piacere. Il suo clitoride era gonfio e duro, dolorante ma eccitatissimo per i trattamenti a cui era stato sottoposto e le sensazione che le trasmetteva erano fortissime come mai aveva provato prima. Quando lei di nuovo stava sbrodolando per l’eccitazione, lui le piantò con un gesto rapidissimo il manico del cacciavite dentro al culo. I muscoli dello sfintere per l’eccitazione erano tutti rilassati e i succhi vaginali avevano lubrificato a dovere tutta la zona. In una frazione di secondo lei si trovò 10 centimetri di quel grosso e largo manico infilati in un posto che nessuno fino ad oggi si era mai permesso neanche lontanamente di violare. Questa volta un grido acuto e stridulo le uscì dalla bocca, ma in realtà più per la sorpresa che per il dolore. Il fruttivendolo sghignazzava divertito quando iniziò a muovere il manico del cacciavite, in un lento e inesorabile su e giù. Lei riusciva a sentire benissimo i ringrossi dell’impugnatura anatomica che strusciavano sul suo ano, allargandolo e stimolandolo ad ogni minimo movimento. Incredibilmente, non solo non aveva sentito dolore, ma la cosa le stava anche cominciando a piacere. Il suo corpo ancora una volta reagiva in modo opposto a come la mente le suggeriva e i brividi che sentiva lungo la spina dorsale durante i dentro e fuori di ...