Giulia la maestrina
Data: 06/09/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
... per almeno 20 minuti.
Era interessata a vari particolari.
Di linguaggio non proprio fine ma molto ironica e ferrata nei doppi sensi.
Di tanto in tanto il fidanzato strombazzava col clacson, sempre più spazientito. Lei lo zittiva subito, si capiva che a portare le palle in famiglia fosse lei...
All’ennesima strombazzata, con culo e gambe completamente bagnati, si risolse a salutarmi e ad avventurarsi per la serata come le avevo spiegato. Nell’accomiatarci mi disse se ci potevamo vedere il giorno successivo per un caffè. Dissi di si e indicai un bar proprio nelle vicinanze che doveva conoscere per forza.
Mi disse che conosceva quel posto. Mi salutò con sorriso malizioso, fece per andarsene ma rinfilò un attimo la testa e mi disse “domani mi devi aiutare a fare una cosa. Promesso?”
Io annui, “Ok” dissi. Me ne andai.
Il giorno dopo all’ora stabilità mi feci trovare al bar.
Per la verità non ci speravo proprio, però non si sa mai, mi dissi.
All’improvviso la vidi entrare, sorridente come la ricordavo dalla sera prima, vestita normalmente, classica borsetta da donna ed una borsa di carta, quelle rigide, tipo quella dei vestiti.
Ci salutammo ed ordinammo. Il locale era rinomato per il reparto gelateria.
“Due coni grazie”.
Ci mettemmo a parlare tranquillamente come fossimo due vecchi amici. Senza imbarazzo.
Le chiesi come fosse andata la serata.
Ebbero diversi approcci con altre coppie ma alla fine era il suo Lui a rovinare sempre tutto. ...
... Risultato rimase a bocca asciutta. E questo era intollerabile per Lei capii più tardi.
Mangiammo il cono gelato e per nulla velatamente mi fece capire quanto fosse brava con la bocca e la lingua. Me la ridevo nel pensare a questa matta che sta facendo la troietta con un perfetto sconosciuto.
Ridemmo, passammo una mezzoretta di relax e di allegria. Veramente una ragazza simpatica e gioviale.
Di colpo estrasse dalla borsa di carta una trousse, quelle dei trucchi. Io non capii.
“Adesso andiamo e tu mi radi la patatina”
Senza sapere se fossi libero od impegnato, se avessi un posto dove andare mi fece questa richiesta perentoria
“me lo hai promesso” aggiunse con un visetto da viziosa.
Fortuna volle che abitavo da solo in quel periodo e che casa mia fosse a pochi passi e fuori da occhi ed orecchi indiscreti. Una bella villetta con giardino privato.
Andammo a piedi verso casa. Mi prese sottobraccio come una fidanzatina.
Preparai il lettone, misi degli asciugamani.
Non avevo mai fatto quella cosa se non innumerevoli volte nelle mie fantasie.
Mi spiegò esattamente cosa e come avrei dovuto procedere.
Mi ci dedicai con passione.
La sua peluria non era molto folta ma voleva apparire liscia, morbida e “libera” disse lei.
Seguii attentamente tutte le sue istruzioni.
Un lavoro ben fatto. Sciacquai con un po’ d’acqua, poi un colpo di asciugamano et voilà, la fica è servita.
Prese pure un piccolo specchietto e controllo che non avessi dimenticato ...