1. Ehi, scusa


    Data: 07/08/2018, Categorie: Lesbo Tradimenti Autore: Anolinda, Fonte: RaccontiMilu

    ... penetrazione. Quel suo gesto però durò poco e ben presto le sue dita uscirono e cominciarono a stuzzicarmi abilmente il clitoride. Avvertivo le punte giocare con il mio sesso e poco dopo mi ritrovai ad avere il mio primo orgasmo con una donna. Una sensazione di smarrimento mi colpì, stordendomi, mentre ansimante provavo che fluidi copiosi schizzavano e mi inumidivano le mutandine. Al termine mi accorsi di averle tremendamente bagnate e Elisa si scusò, mortificata per l’accaduto. Io però la baciai, contenta di ciò che avevo appena vissuto. Fu allora che il telefono squillò riportandomi amaramente alla realtà dei fatti. Voltandomi vidi il numero di mio marito sullo schermo; lo presi al volo osservando Elisa mentre con voce altisonante risposi a monosillabe alle domande della mia metà. Gli dissi di aspettare qualche minuto prima di scendere perché stavo parlando con una persona al bar. Lo sentii ridere dall’altra parte per poi farsi serio e accettare quella mia piccola bugia.
    
    Dieci minuti. Avevo dieci fottuti minuti prima che mio marito fosse sceso e saremmo ritornati, ahimé, a casa. Lo dissi preoccupata a Elisa che con apprensione mi ordinò di rimettermi i vestiti e di togliere scarpe, pantaloni e mutandine fradicie. Dopodiché mi disse di aspettare lì e mi lasciò sola nel soggiorno.
    
    Imprecando seguii dannandomi le sue istruzioni. Lei ritornò qualche minuto dopo con in mano delle mutandine mettendo fine ai miei rimproveri.
    
    – Tieni – disse porgendomele ...
    ... con un sorriso appena accennato – Queste sono le mie. Puoi tenerle se vuoi, non ne ho bisogno -.
    
    Mi cambiai al volo mentre lei prese il mio cellulare dal tavolo. La scorsi intenta a scrivere qualcosa sullo schermo intanto che mi cambiavo. Provai un brivido caldo che mi accese nuovamente; stava forse segnando il suo numero nella mia rubrica? Fatto sta che trovai il suo intimo aderire perfettamente al mio corpo. Non era né troppo stretto né troppo largo e la cosa mi fece tirare un grosso sospiro di sollievo. Emanava anche un odore di fresco come se fosse appena lavato. Mi rivestii rapidamente sistemandomi alla meno peggio; Elisa mi porse il mio cellulare e mi accompagnò all’ingresso. Aprendo la porta sentimmo per le scale passi pesanti farsi sempre più vicini. Elisa mi mormorò qualcosa che non compresi e chiuse delicatamente la porta. Io uscii precipitosamente da quell’edificio a cinque piani ritrovandomi stordita in strada. Aprii la macchina e mi ci misi dentro al posto del guidatore e proprio quando voltai lo sguardo vidi mio marito uscire in maniera pacata. Gli sorrisi, dentro di me ero nervosissima. Guardai il cellulare che avevo distrattamente tenuto in mano; una notifica mi avvisò di un nuovo numero in rubrica. Esultai silenziosamente senza dare nell’occhio mentre la mia metà, stanca, entrò in auto. Senza troppe domande partimmo alla volta di casa, e in cuor mio sapevo che la mia sessualità da quella mattina non sarebbe stata più la stessa di prima. 
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