1. Ehi, scusa


    Data: 07/08/2018, Categorie: Lesbo Tradimenti Autore: Anolinda, Fonte: RaccontiMilu

    ... locale con qualcosina in più era il soggiorno che oltre al tavolino e alla poltrona posta in un angolo, aveva alle pareti due piccoli quadri di animali e paesaggi naturali. Lei mi disse che era una studente universitaria e con il lavoro aveva poco tempo per stare a casa. Io l’avevo beccata proprio nel suo giorno libero; sembrava tutto un pò surreale per essere vero. Elisa mi fece accomodare in soggiorno al tavolino mentre lei ai fornelli preparava il caffé e riempimmo i vuoti con chiacchiere di circostanza. Trovai curioso il suo interesse per l’unione con mio marito e quando le chiesi se c’era qualcuno di importante nella sua vita, lei mi rispose brevemente: – No, sono lesbica -.
    
    Udire quella parola mi mise subito sulla difensiva. Accavallai nervosamente le gambe per un istante e la squadrai mentre lei metteva il caffé nelle tazzine dandomi le spalle. Cercai qualunque indizio nei suoi movimenti che potesse confermarmi circa un mero interesse nei miei confronti ma non lo trovai. Forse la mia era solo paranoia…
    
    Lei portò la bevanda al tavolo e si sedette a capotavola, io ero alla sua sinistra. L’odore del caffé mi sciolse i pensieri ingarbugliati oltre che permeare l’ambiente. Era fumante e perciò aspettammo qualche minuto prima di sorseggiarlo. Lei mi rivolse un sorrisetto amichevole e mi vennero in mente le parole della mia terapista.
    
    – Secondo me dovresti trovarti qualcuno con cui scatenare le tue voglie represse… Sei troppo rigida ultimamente, non ti riconosco ...
    ... più…-
    
    – Qualcosa non va? – mi chiese Elisa con apprensione.
    
    Scrollai la testa negativamente e presi a sorseggiare la bevanda assieme a lei. La trovai ancora un pò calda ma si faceva bere con tranquillità. Restammo in silenzio finché non prendemmo rispettivamente l’ultimo sorso. Il caffé era buono e allontanando la tazzina la ringraziai dell’ospitalità. Elisa le prese entrambe e le lasciò sul piano del lavello; quando tornò al suo posto esordì in una frase che mi portò a pensare.
    
    – Bé non mi capita tutti i giorni di avere una bella donna in casa… –
    
    Il suo commento mi lusingò accendendo qualcosa in me. Dopotutto portavo bene i miei trentacinque anni. Ero mora con dei capelli a caschetto che coronavano perfettamente il mio viso. Avevo un fisico con una leggera dose di pancetta e delle curve ben rapportate ad esso. Il mio seno era vistoso – portavo una terza tutta naturale – e il mio fondoschiena era simile al suo. Curavo giornalmente il mio aspetto acqua e sapone, tenendomi il più possibile in forma pur facendo una vita sedentaria. Soppesai per qualche istante quello strano sentimento che stavo provando. Era la prima volta dopo tanto tempo che qualcuno all’infuori di mio marito mi faceva i complimenti in quel modo. Il suo essere lesbica però mi portò nuovamente sulla difensiva; lei cambiò abilmente discorso chiedendomi consigli sui suoi studi universitari. Frequentava una facoltà diversa da quella che avevo preso io dieci anni prima e la sua giovinezza mi portò a darle ...