1. Nonne Vacche


    Data: 04/09/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Incesti Autore: Key_Seven, Fonte: RaccontiMilu

    ... ‘Provare cosa?’. ‘Il mio culo. Non è quello che desideri?’ ammiccò la vecchia troia. Non me lo feci dire due volte ‘O si gran porcona. Si che voglio infilartelo nelle chiappone. Dai girati troia girati’. Ma lei sorprendendomi ancora una volta si limitò a scivolare in avanti, sollevò il bacino piegando le ginocchia e me lo mise di fronte. ‘Voglio vederti in faccia mentre mi godi nel culo’ disse. Si era un ottima idea così anche io avrei potuto farlo fissando la sua faccia da vacca e le sue tettazze gonfie mentre sentiva l’ano spaccarsi colpo su colpo. Lo piazzai fra le grosse natiche senza ritegno e con due colpi di anche presi a pomparglielo dentro. ‘Ecco Olga lo senti, lo senti vecchia puttana’. ‘Oddio, mi sfondi, mi sfondi’. ‘Si ti apro tutta’. Un centimetro alla volta il mio grosso cazzo si perdeva dentro quella fottuta troia insaziabile. Mi stavo vendicando per tutte le seghe che mi ero dovuto fare mentre lei si fingeva la santa donna frigida che aveva sempre tentato di apparire. Troia puttana che non era altro costringermi alla masturbazione per non che scoprissi quanto lei e sua sorella erano porche. Ma ora era tutto finito. Ora guidavo io il gioco e le avrei impalate come e quando volevo, in ogni modo che ritenessi opportuno…
    
    Mi presi tempo costringendo il mio cazzo a non sborrare e dopo mezz’ora ero ancora lì a muoverglielo su e giù per il culo. Certo con la trave che avevo doveva fargli un bel male ma la vecchia puttana non si lamentava, anzi, pareva sarebbe ...
    ... rimasta a farselo infilare tutta la notte. Quando decisi che ne avevo abbastanza fuori albeggiava. Mi ero chiavato e inculato mia zia tutta la notte. Soddisfatto estrassi la mia asta durissima, gliela poggiai sulle labbra e le sussurrai ‘Olga sborro….’. Lei si limitò a fare un beato ‘slurp’ con la lingua. Famelica aprì la bocca, ingoiò la mia cappella e bevve fino all’ultima goccia. Esausto le crollai accanto appena ebbe finito di ciucciarmi il cazzo bene bene. Le misi una mano sulla tettona, la testa sulla panciona grassa e l’altra mano fra i pelazzi della gnocca. Beato di quel ben di dio presi finalmente sonno. Dormii per il resto della mattina e mi alzai solo per un pranzo-colazione piuttosto sostanzioso. Cinque ore di sonno mi erano bastate per riprendere vigore e sentirlo di nuovo duro. Già a tavola guardavo le due nonne che indossavano dei camicioni a fiori da casa e ben sapendo che sotto erano nude avevo già l’impulso di prenderle li sul tavolo. Le loro tettone ciondolavano fuori dalle scollature ad ogni mossa e mi venne naturale palpare il culo a nonna un paio di volte. Io mi ero messo una maglietta ma dalla vita in giù ero nudo. Nessuna delle due parve avere da obiettare se giravo col pisello al vento. Probabilmente guardare il mio siluro gli dava un perverso e sottile piacere, pari al mio nel sapere che erano tutte e due senza mutande. Bevvi il caffè, chiudemmo il pranzo mentre loro lavavano i piatti ed andai ad aspettarle in camera. Era finalmente venuto il momento, il ...
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