La villetta ereditata
Data: 02/09/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Alchimista980, Fonte: Annunci69
La telefonata del mio amico Luigi arrivò inaspettata.
Lui – commercialista - ed io – avvocato - siamo amici di vecchia data ma da circa un paio di mesi non ci sentivamo più per via di alcuni attriti lavorativi.
Parlammo per un po’ del più e del meno come se le vecchie ruggini non ci fossero mai state e, poi, finalmente, Luigi palesò il vero motivo della sua chiamata: “Senti, ho una mia cliente che ha un problema relativo ad un immobile che ha ricevuto in eredità e le ho dato il tuo numero. La puoi aiutare?”.
Lo ringraziai per la potenziale nuova cliente e chiudemmo la conversazione.
Passarono vari giorni e un pomeriggio ricevetti una chiamata sul mio cellulare da un numero non memorizzato in rubrica.
Risposi distrattamente ad una voce femminile che immediatamente mi colpì: era una voce giovanile, fresca, senza alcuna inflessione dialettale, elegante ma cortese e simpatica.
“Buonasera, l’Avv. XXXX? Mi scusi il disturbo, sono la Sig.ra Celeste, mi ha dato il suo numero Luigi, il commercialista”.
Feci fatica a ricollegare perché avevo completamente rimosso la telefonata con Luigi di qualche giorno prima.
La Sig.ra Celeste mi disse che aveva ricevuto in lascito da una vecchia zia una villetta in una zona di campagna fuori città e che, appena entrata in possesso dello stesso, i proprietari del terreno adiacente l’avevano contattata perché c’erano dei problemi di confini che, a detta loro, dovevano essere urgentemente risolti.
Le risposi che, per ...
... poterle dare una consulenza dettagliata, avrebbe dovuto farmi visionare i documenti catastali dell’immobile ereditato.
“Avvocato, mi dispiace, non ho nessun documento. Mia zia mi ha lasciato questa casa ma non ho nessun documento. Non saprei proprio dove cercare”.
Le spiegai che sarebbe dovuta andare al Catasto per estrarne copia ma, dalle sue risposte, capii che ignorava di cosa stessi parlando e percepii che non aveva il coraggio di chiedermi di occuparmene personalmente in sua vece.
Dentro di me sbuffai maledicendo il mio amico Luigi: non avevo davvero alcuna voglia di andare a infognarmi negli uffici del Catasto che, è notorio, sono luoghi non particolarmente piacevoli da frequentare.
“Va bene Sig.ra Celeste. Però preferirei che lei mi accompagnasse”. Mal comune, mezzo gaudio, pensai.
Lei fu felicissima della mia risposta e mi chiese di fissare subito un appuntamento a breve termine.
Approfittando di una mia udienza il giorno successivo in un Tribunale vicino, le diedi appuntamento per la tarda mattinata davanti l’entrata del Catasto.
Il giorno dopo, alle 12, giunsi puntuale sul luogo dell’appuntamento e, mentre cercavo sulla rubrica del telefono il numero della Sig.ra Celeste per avvisarla del mio arrivo, sentii alle mie spalle la stessa bella voce ascoltata il giorno precedente: “Avvocato, eccomi, sono Celeste!”.
Mi girai di scatto e vidi una bellissima donna dai capelli neri, sui 45 anni, vestita in modo sobrio con un jeans e una camicetta bianca che ...