-
Finalmente un camionista
Data: 01/09/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Grey-Heron, Fonte: Annunci69
... fermo da una ventina di minuti e osservavo un tipo piuttosto giovane, sembrava essere un bel ragazzo ma sculettava un po’ troppo. Gironzolava attorno ad un camion il cui autista era sceso e poi risalito. Anche l’autista sembrava essere insolitamente giovane ed atletico. L’ho visto affacciarsi dal finestrino del passeggero e attirare l’attenzione del ragazzo che si è fiondato subito da lui. Aperto lo sportello del passeggero, il ragazzo è salito. Si sono chiuse le tende. Dopo una ventina di minuti, lo sportello si riapre e il giovane scende. Ammetto di aver provato un bel po’ di invidia. Che avranno fatto in venti minuti? Mi sono immaginato il giovane autista svaccato sulla cuccetta e il giovane in ginocchio che lo spompinava. Chissà forse l’autista se lo è pure inculato o forse no. La cosa deve essere stata molto soddisfacente per entrambi. L’autista dal finestrino lo ha salutato e ho percepito un accento veneto. Altro viaggio. Ero in direzione nord. Mi fermo in una piazzola al tramonto solo per rispondere al telefono. Un camionista forse voglioso fermo pure lui in piazzola mi deve aver scambiato per uno che cercava. Come ho rimesso in moto e rimesso in marcia pure lui è ripartito seguendomi. Ogni tanto da dietro mi lampeggiava. La cosa mi ha attizzato le voglie sicché ad ogni suo lampeggio rispondevo con un segnale di freni. Alla piazzola successiva mi infilo dentro. Ci sono parecchi camion parcheggiati. Il camion dietro di me mi segue. Ottimo; avevo visto giusto. Ora ...
... si tratta di vedere che tipo sia lui. Panzone? Sudato? Bel maschio infoiato e voglioso di scaricare? Scorgo uno spazio libero dove posso parcheggiare lasciando spazio sufficiente per il camion. Lui mi segue e parcheggia dietro di me. Ad un tratto sbuca dal nulla quasi correndo, una checca sculettante che si porta sotto il finestrino dell’autista chiedendogli la solita sigaretta. Parlottano un po’ poi la checca va dalla parte del passeggero e sale in cabina. Echecazzooooo…! Ingrano la marcia li mando affanculo e proseguo il mio viaggio. Un’altra volta mi fermo a riposare in altra piazzola, erano le 4 del mattino d’estate. Ero reduce da una spa dove dalle undici di sera alle tre avevo sborrato due volte dopo essermi ingroppato un paio di maschi. Sebbene avessi scaricato i maroni, la voglia di fare altre cose proibite non mi era passata. Nel parcheggio c’erano alcuni camion, tutti con le tende chiuse. Uno di essi aveva un motore che continuava a ronzare per mantenere fredda la temperatura. Era un veicolo frigorifero. Un paio di macchine erano ferme e una di esse ogni tanto ripartiva, faceva il giro, mi passava accanto, rallentava. L’autista mi guardava poi ripartiva. Un enorme tir arriva dall’autostrada e parcheggia a un trentina di metri dietro la mia macchina. Spegne il motore. Nella penombra della cabina noto dal mio specchietto che il camionista armeggia sul cruscotto poi le luci si spengono. Tutto cala nel silenzio totale. Scendo dalla mia macchina, mi sposto dalla parte ...