1. Maria Grazia e il signor Mario


    Data: 07/08/2018, Categorie: Etero Autore: Mary_Grace, Fonte: RaccontiMilu

    ... vogliate dirmi e domandarmi scrivetemi a marygracemail@virgilio.it Dopo molto tempo trascorso dall’episodio che mi &egrave accaduto l’anno scorso con il signor Mario &egrave arrivata l’estate 2018. Nei mesi precedenti ho cercato di pensarci il meno possibile, ma ammetto che non &egrave stato facile. La mia mente varie volte &egrave tornata a quei momenti, provando un misto di umiliazione e di eccitazione. A giugno, però, il signor Mario come se niente fosse mi ha scritto un messaggio nel quale mi proponeva di nuovo di lavorare presso il suo centro estivo per il successivo mese di luglio. Nel caso in cui la proposta mi fosse interessata, mi invitava a presentarmi nel suo studio, all’interno del centro estivo, per definire il tutto di persona. Ci ho riflettuto molto, combattuta, ma la necessità di un lavoro anche per il mese di luglio e qualcos’altro da dentro di me che non so ben descrivere mi hanno convinta ad accettare. Verso la fine di giugno mi sono allora presentata dal signor Mario. Indossavo una camicetta bianca, una gonna nera larga e leggera e ai piedi un paio dei miei zoccoletti in legno con zeppa. Semplice, ma comunque formale e femminile. Ero un po’ tesa, ansiosa. Una volta entrata nel suo studio, una stanza piccola con una scrivania e due sedie, oltre a un divanetto a un angolo, mi sono seduta e il signor Mario, seduto anche lui dall’altra parte della scrivania, ha cominciato a parlarmi. Prima un po’ di convenevoli, sempre come se niente fosse mai accaduto in ...
    ... precedenza. Poi un po’ di questioni lavorative, definite le quali mi ha detto: ‘Mettiamoci un momento comodi lì’, indicando il divanetto. Il signor Mario allora si &egrave alzato, dirigendosi verso il divanetto. Ho fatto lo stesso e ci siamo accomodati l’uno di fianco all’altra. A quel punto mi ha chiesto: ‘Hai sempre il fidanzato?’. Io, ancora un po’ tesa, ho risposto semplicemente di sì. Lui allora mi ha messo una mano sul ginocchio della gamba che avevo accavallata sull’altra, dicendo: ‘Buon per te, ma tanto questo non &egrave un problema vero Maria Grazia?’. Ero impietrita e non ho proferito parola. Ho solo iniziato a sentire la sua mano che dal mio ginocchio cominciava a salire, mentre con l’altra mano mi ha preso la testa bloccandomela e, avvicinandosi notevolmente, mi ha baciata sulla bocca. Ero impietrita, non riuscivo a fare nulla. Lui allora si &egrave staccato dal bacio dicendomi: ‘Datti da fare Maria Grazia, su forza limoniamo che non ho molto tempo!’. Poi mi ha baciata di nuovo sulla bocca, mentre la sua mano palpava la mia coscia. Istintivamente ho iniziato a rispondere al suo bacio e ho cominciato così a limonare con il signor Mario. Usava sempre più lingua, finché le nostre lingue non hanno preso a intrecciarsi. Mentre continuava a limonarmi la sua mano sulla mia coscia saliva, infilandosi sotto la gonna. Iniziavo ad avvertire le mie mutandine inumidirsi. A quel punto mi ha detto: ‘Apri le gambe Maria Grazia’. Di nuovo l’istinto mi ha portata a non contraddirlo, ...