Maria Grazia e il signor Mario
Data: 07/08/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Mary_Grace, Fonte: RaccontiMilu
Mi chiamo Maria Grazia, ho 28 anni, sono fidanzata con lo stesso ragazzo da quando ne avevo 20. Sono sempre stata la classica fidanzata per bene, fedele, interessata solo al proprio ragazzo. Dicono di me che sia molto carina, fisicamente e di viso, ma lascio giudicare gli altri. Purtroppo però qualche tempo fa mi accadde un episodio, un’esperienza assurda quanto intensa. Un uomo si approfittò di me, della mia bocca in particolare. Lavoravo in estate a un centro estivo, come animatrice per i bambini. Il capo del centro estivo, un uomo sulla sessantina, pian piano mi prese di mira, facendo sempre più il gentile, facendomi parlare e aprire un po’ con lui, e a fine giornata mi riaccompagnava quasi sempre a dove parcheggiavo la macchina per andare a prendere il bus che mi portava al centro estivo. L’ultimo giorno di lavoro, riaccompagnandomi, fece un’altra strada e si appostò vicino a un cantiere abbandonato. Io confusa chiesi devo fossimo, lui mi disse di scendere perché voleva mostrarmi una cosa che gli era cara. Si diresse dentro una sorta di casetta prefabbricata, chiuse la porta e mi disse: ‘Adesso fai quello che ti dico, altrimenti metto in giro la voce fasulla che te la sei fatta con i tuoi colleghi animatori e la vengono a sapere tutti’. Io incredula ribattei intimorita: ‘Ma cosa dice signor Mario cosa vuole da me!’. Lui sempre più duro e deciso: ‘Zitta e fai quello che ti dico, o vuoi che metto su internet delle foto di te nuda che ti ho fatto di nascosto nello ...
... spogliatoio del centro estivo?!’. Io avevo paura, non ragionavo più lucidamente, iniziarono a scendermi le lacrime e riuscii solo a rispondere: ‘No la prego signor Mario non lo faccia la prego!’. A quel punto mi aveva in pugno. Non mi fece nemmeno spogliare, restai con il vestitino e gli zoccoletti con il tacco. Mi fece inginocchiare davanti a lui, che restando in piedi tirò fuori dai pantaloni un cazzo già duro, tozzo, nodoso, imperfetto nella forma, con la cappella grossa e già completamente scoperta. Mi prese la testa tra le mani e mi disse di aprire la bocca. Poi ce lo spinse dentro, iniziando a muovermi la testa avanti e indietro. All’inizio era complicato ma poi cominciò a scivolare dentro più facilmente, una volta bagnatosi bene della mia saliva. Andò avanti così un buon quarto d’ora, poi sborrò facendomela bere tutta. Non contento non si fermò, riprese a muovermi la testa avanti e indietro e dopo qualche altro minuto iniziò a pisciarmi in bocca. Mi vennero subito dei forzi di stomaco, ma poco dopo mi abituai e quel porco mi fece assaporare e ingoiare tutto il suo piscio. Alla fine mi sentivo sporca e umiliata. Mi fece risistemare e finalmente mi accompagnò alla mia macchina, e potei tornare a casa. Ancora oggi non riesco a dimenticare che mentre tornavo a casa da sola, guidando la mia macchina, mi sentivo ancora in bocca il sapore di piscio. Ma allo stesso tempo sotto il vestitino, in mezzo alle gambe, mi sentivo bagnata…
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