Omaggio a zio Renato - Terza parte - Sconcertante rivelazione-
Data: 25/08/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti
... venuti qui. Dicevano che potevamo risolvere con una notte di fuoco con te. Ma non è stato così. Non vogliono altri soldi. Vogliono te”.
Cominciai a tremare. “Esigono che tu vada giù per qualche giorno. Dicono che gli sei entrata nel cervello. Forse è meglio che tu beva qualcosa”. L’ultima frase mi fece capire che il peggio doveva ancora venire. Disse: “puoi parlare”.
Chiesi: “giù dove Renato? Quando parlavano con te, a cena, parlavano del Sud. DOVE?” “Non alzare la voce!”, disse. Vengono da Vibo. Vibo Valentia.
Sono pericolosi. Pericolosi e infidi. “Non mi vorrai dire che appartengono all’…..” “SHHHH! Non devi nominarla! Tu non conosci i rischi che corriamo”. “Che CORRIAMO?” domandai. “Sei tu che devi soldi a loro, MICA IO!” “Non hai capito nulla! Tu sei coinvolta quanto me. Se tu non vai da loro, mi succederà qualcosa di brutto. E succederà qualcosa di brutto pure a te…”
Non avevo parole. Ero terrorizzata. “La Polizia! Vai alla Polizia! Denunciali per usura, per minacce, per qualunque cosa!” Lui assunse un’espressione tristissima. “Sono troppo potenti. Sono ovunque. Non servirebbe a nulla. Servirebbe solo ad accelerare la nostra fine. Scompariremmo nel nulla”.
“IN COSA MI HAI COINVOLTO?” urlai. Il ceffone arrivò velocissimo. A mano aperta mi colpì. Caddi dalla sedia. “Devi fare quello che ti dico! Non c’è via d’uscita!”.
E quando dovrei partire?” balbettai. “Tra due giorni. Il volo è già prenotato. Non parlai più. Lui nemmeno. “E se io vado, finisce ...
... tutto? Come puoi crederlo? Diventerei la loro schiava. E tu, quando si stancheranno di me, dovrai pagare ancora. Ti rendi conto?
“Questa volta finirà tutto” rispose. “Me lo hanno promesso solennemente”.
“E tu ti fidi….”
“Ora” disse, “ho voglia di te. Vai a preparati, ma non metterci tre ore come sempre. Ti ho già preparato il corredo.” Mi alzai. Lui fece lo stesso. “Renato… forse non è il caso….”. Il secondo ceffone mi colpì in pieno. La sua enorme mano era ora serrata a pugno. “Ora faccio una doccia. Salgo tra un’ora. Ti voglio pronta“ "Ok.. stai calmo”. Salii le scale ed entrai nella stanza nascosta. Mi aveva preparato il seno in lattice, una vertiginosa minigonna, calze, reggicalze e perizoma bianchi. Parrucca a caschetto bionda, scarpe da troia con tacco altissimo. Non c’era abito. Solo un top bianco di squisita fattura. Entrai in vasca. Feci un bagno caldissimo. Feci una depilazione di rifinitura. Mi cosparsi di creme e di profumi e mi truccai perfettamente. Mi vestii. Ero veramente bella. Davanti allo specchio vedevo una giovane donna che avrebbe fatto rizzare il cazzo a chiunque, solo a guardarla.
L’ora era quasi trascorsa. Andai in camera. Renato ancora non c’era. Entrò poco dopo. Sbarbato, elegante, non sembrava più il maschio di poco prima. Sembrava sobrio. Probabilmente aveva preso qualche stimolante che lo aveva rimesso in sesto. Disse: “Andiamo giù! Ti voglio inculare sul divano.” Scendemmo. Io lo precedevo. Mi prese sui fianchi. Sollevò la minigonna e, a ...