LA CHAT – Episodi 3 & 4
Data: 23/08/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: AlphaMaster1964, Fonte: RaccontiMilu
... sarebbe stato terribilmente fastidioso, ma non vedevo l’ora di farlo, e volevo toccarmi. Stavo uscendo di testa dalla voglia. “Fatto questo venti o trenta volte, rimettilo dentro e cambia l’angolo di penetrazione spostando la parte fuori (il tappo) verso l’alto, verso la fica, in modo che la parte dentro punti verso la schiena. A quel punto potrai farlo entrare molto di più, fino a 2 centimetri dal tappo.” Quel tipo era il diavolo in persona, quante ragazze erano passate sotto le sue mani perché sapesse tutte queste cose? “Quando sarà profondamente infilato potrai masturbarti. Infilando le dita nella vagina potrai percepire il pennarello che avrai infisso nel culo, e lo potrai anche far muovere spostandolo da un lato all’altro da dentro la fica. Fallo, e godi come una troia, tanto quella sei. Occhio, il pennarello tende a uscire, specialmente se lubrificato. Evita di farlo cadere.” Ero spaventata da morire, mi vergognavo e volevo sparire, ma soprattutto non vedevo l’ora di godere quelle sensazioni. “Voglio un bel servizio fotografico della mia schiava troia puttana che si fotte il culo e che si masturba. Fai le foto meglio che puoi per soddisfarmi, non ti dico come. Vediamo se ti meriterai delle lodi o delle punizioni. Voglio anche una ultima foto, al pennarello quando lo avrai tirato fuori. In qualunque stato sia messo.” Non avevo ben capito l’ultima foto, ma comunque avrei fatto del mio meglio.
Seguivano dei link di roba da acquistare online. Un kit di tre “plug”, un ...
... ovulo vibrante a comando remoto ed un vibratore liscio e levigato, con solo una forma di pene molto stilizzata. Li avrei guardati dopo, ora volevo godere.
Cominciai dal primo compito, ed andai in bagno per depilarmi la vagina. Mi misi nella vasca, ed alternando foto ad azioni mi insaponai bene la micia, e poi con il rasoio me la rasai bene. Alzando una gamba e poi l’altra, divaricandole e facendo tutte le posizioni necessarie, per quanto oscene, per arrivare ad ogni pelo possibile. E fotografando tutto. Piangevo di vergogna, ma soprattutto ero umiliata da quanto mi piacesse farlo e provare quella vergogna. Mi lavai con il telefono della doccia, fotografando anche questa ultima azione, e mi preparai per fare il secondo set di foto. Quelle con le mollette.
Cazzo, erano sul terrazzo! Per quanto l’idea mi facesse piegare le ginocchia dalla voglia di masturbarmi oppure di uscire senza niente addosso (o anche tutte e due le cose) non potevo andarci nuda. Mi sarei messa l’accappatoio, come per aprire a qualcuno. Probabilmente mi avrebbe punito, ma pazienza. Me lo misi, tenendolo chiuso con le mani perché non volevo mettere la cintura, volevo essere più troia di così. Uscii, presi la cesta con le mollette, e rientrando, quando ormai ero di spalle, lasciai aprire completamente l’accappatoio davanti. Dietro ero coperta, ma davanti avevo tette e fica rasata esposti. Indugiai alcuni secondi mentre con una mano tenevo la cesta e con l’altra aprivo la porta lentamente, apposta. Svenivo, ...