TUTTO SU MANUELA (orgoglio di un cornuto) 3 parte
Data: 21/08/2023,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LorenzoLotto, Fonte: RaccontiMilu
Ma guarda tu che scherzi che fa architettare, se si ragiona col cazzo anziché col cervello!
Voglio dire… proprio la sua ritrosia aveva innescato in me, ancor più forte, la voglia di farle vivere proprio ciò che non le garbava!
Volevo che fosse la mia troia e che facesse ciò che volevo. Tanto sapevo che si sarebbe divertita anche lei. Anzi, lei più di tutti.
Lo sapevo, perché io e mia moglie avevamo una sintonia invidiabile a letto e riscontravamo ogni volta, su molte fantasie, gli stessi gusti.
C’erano cose che ci attizzavano entrambe ma su alcune cose, come queste sto per confessare, eravamo discordi; e lei non voleva sentire ragioni di assecondare le mie porche fantasie!
La prima era che non voleva saperne di “incontrare” da sola. Esigeva infatti che io fossi sempre presente alle varie performance che organizzavamo.
E la seconda: non voleva avere contatti con ragazzi di colore.
Fu così che mi prodigai per realizzarle entrambe.
Eh, si! Non mi facevo capace delle sue argomentazioni. per di più volevo soffrire (sicuro!) di piacere nel saperla con un altro e senza la mia presenza.
Ed ecco la prima situazione…
Stavo dicendo che lei non voleva andare da sola agli incontri che le organizzavo.
Forse perché temeva di non avere quel controllo che, invece, aveva quando eravamo insieme; o, forse, perché se c’ero io si sentiva più tranquilla e autorizzata a trasgredire; oppure perché non voleva vedersi limitata nella possibilità di tirarsi indietro o ...
... di rifiutare il maschio di turno, nel caso in cui la situazione non fosse stata di suo gradimento. O, forse, per paura che quel gioco l’avrebbe portata a superare quei confini oltre i quali non si torna indietro. Boh!? Confesso che ancora oggi non lo so, non ne conosco i motivi…
So soltanto che dovetti faticare un bel po’. Lavorai di cesello per convincerla ad andare da sola. La prima volta soprattutto.
Quando capitava nella nostra intimità, che ci lasciavamo andare alle nostre confidenze erotiche, io provavo a tirar fuori l’argomento. Sondavo fin dove ci saremmo potuti spingere. Poco per volta la portai a rivedere la sua posizione.
E solo dopo mesi di persuasione occulta, di martellamento e rassicurazioni su tutti i sui dubbi, alla fine mi assecondò.
Ma quel che sto per raccontare, almeno in questa occasione, accadde tutto senza una pianificazione. Avvenne quasi in maniera estemporanea.
Un suo collega, nonché suo capo settore, le faceva la corte da sempre ma lei, da quel che mi raccontava, si era sempre negata.
Mi confessò che lui, dopo averla corteggiata in maniera educata, negli ultimi tempi era passato a modi più spinti: la sfiorava con mille pretesti. Aveva preso, appena erano isolati o lontani dagli altri colleghi, a palparla fin nelle parti intime. Aveva iniziato dapprima con gesti apparentemente casuali e poi con manovre sempre più decise e sfrontate.
Le dissi che sarei andato ad incontrarlo per spaccargli la faccia.
Non mi autorizzò a farlo… ...