La Signora O – Collana Detective per caso – cap. I
Data: 17/08/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... Buongiorno signor Sansone, mi chiamo Ferretti, ho una proposta di lavoro per lei. Ma non per telefono, dobbiamo vederci, può passare dal mio studio. – Il tassista, come se l’altro non avesse parlato, – di che si tratta? – – Le ho detto a quattr’occhi. – – Se si tratta di qualcosa di illegale non lo faccio. Comunque passo per sentire. – Si fece dare un indirizzo e fissarono un appuntamento.
Oscar Sansone, alle quindici del giorno dopo era nello studio di Ferretti, la segretaria lo lasciò passare un minuto dopo. Oscar era un quarantenne, trasandato e malmesso, pancia da bevitore di birra, barba lunga, capelli arruffati, alto centosettanta centimetri, vestito male, atteggiamento untuoso, anche se non era sporco. Indossava un paio di jeans, un maglioncino color vinaccia e un giubbotto di pelle. Lo psicologo, seduto alla sua scrivania, l’invitò a sedersi dall’altro lato, dove c’erano due sedie, una delle due già occupata da un nero alto almeno centonovanta centimetri, spalle larghe e indubbiamente bello ed elegante nel suo completo nero e camicia bianca. Circospetto, Oscar, si accomodò sull’altra sedia. – Chi è questo? – – Il mio autista e factotum – rispose Ferretti e si prese la parola prima che il tassista facesse altre domande. – Vengo subito al punto – esordì Ferretti, – una mia cliente ha dichiarato che lei, una sera di marzo, un mese fa, l’ha violentata. – Oscar scattò in piedi – che cazzo dici, stronzo. – Fece per andarsene. Il nero, una frazione di secondo dopo, era ...
... anche lui in piedi, gli mise le mani sulle spalle e lo spinse a risedersi. Jim, questo il nome del nero, lo sovrastava e gli disse a voce bassa – il dottore non ha ancora finito, ascolta. Te ne potrai andare quando te lo dirà lui. – Come se niente fosse il dottore premette un pulsante del registratore e gli fece risentire la registrazione. Nella registrazione non c’era niente che identificava la vittima, ma Sansone capì di chi si trattava, non se la poteva dimenticare, se l’era spassata alla grande con quella signora, si ricordava soprattutto le grandi tette e le cosce burrose. Della signora non sapeva neanche il nome e si ricordava vagamente dove stava, ma si ricordava che se l’era fottuta, con grande soddisfazione per più di un’ora. In quel momento però non si poteva soffermare sui piacevoli trascorsi. Il tassista mentre ascoltava la registrazione rifletteva, ad un ritmo, fino a quel momento, a lui sconosciuto. – Non l’ho violentata, la troia voleva scopare ed io l’ho accontentata, non avete nessuna prova. E lei non può neanche denunciarmi, fa questo cazzo di mestiere… psiologo…non può…, caso mai mi dovrebbe denunciare la signora. Ora me ne vado. – – Non ci provare – sibilò Jim, – o ti gonfio. – Stavolta il nero era stato minaccioso, molto minaccioso e Sansone rimase seduto. – Si dice psicologo – precisò il dottore. – Spiegherai la tua posizione al magistrato e mentre sarai agli arresti, magari verrà fuori qualche altra che ti denuncerà – precisò ancora il dottore. Fece una ...