La Signora O – Collana Detective per caso – cap. I
Data: 17/08/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
Arturo Ferretti, lo psicologo, stava riascoltando la registrazione del colloquio con la sua paziente Magdalena Ortis. La paziente era una magnifica quarantaduenne, procace, formosa, ottima carrozzeria. Capelli neri, una elaborata acconciatura splendente, lunga fino alle spalle, occhi scuri, carnagione olivastra e mediterranea, seno grosso e stupendo, bocca e labbra da baciare e, per finire, cosce di burro. Nata al sud, sposata con un imprenditore milanese di un certo successo. Il marito le passava più di venti anni e l’aveva sposata ancora giovanissima, quando aveva solo ventun anni. La donna era sempre stupenda, anche se in quel momento appariva provata e molto vulnerabile. Era arrivato al punto in cui stava risentendo se stesso, verso la fine della prima seduta. – Quindi, signora, il tassista l’ha violentata, mentre abusava l’ha fotografata e lei non intende denunciarlo. – – No, mai! Chi sa cosa succederebbe… mio marito, i miei figli… sono grandi è vero, la ragazza venti anni e mio figlio diciannove, ma… no, no, non oso neanche pensare allo scandalo. – Mentre Magda Ortis parlava, per la posizione, sdraiata sul lettino del dottore, l’agitazione e le palpitazioni che provava rivivendo quel terribile evento, la gonna era risalita fino a metà coscia ed il seno ansava spingendo sul fine tessuto della camicetta. Il racconto scabroso della violenza, la coscia scoperta di Magda, il grosso seno gonfio, avevano fatto rizzare il dottore. Quella donna bella, quelle cosce scoperte, ...
... il seno palpitante per l’emozione, lo stavano facendo sudare. – E dopo cosa è successo? – – Il bastardo, come se nulla fosse, mi ha accompagnato a casa. – – Ed è lì che lei ha preso la targa del taxi. – -Sì. Allo stronzo non gliene fregava di meno, mi disse, prima che scendessi dal taxi “ricorda ho le tue foto ed è la tua parola contro la mia, mentre lo scandalo è solo tuo. Io non ho niente da perdere, mentre tu… tu fai parte dell’alta società.” E rise. – – E questo succedeva un mese fa… – – Sì, il 13 marzo 2012, tra le diciannove e le venti e trenta. Una data scolpita nella mia mente, non me ne dimenticherò mai. – La donna aveva resistito per un mese, poi per la tensione e la disperazione pensò che doveva parlarne con qualcuno, andò dallo psicoanalista.
Il dottore aveva una cinquantina di anni, mingherlino e basso, ingrigito, aspetto distinto, ma subdolo. Passava per essere un buon professionista, aveva una bella e ricca clientela. Se la passava bene, aveva un autista factotum e una segretaria. La segretaria era anche la sua amante e il suo autista era anche un uomo di fiducia. Era divorziato da una decina di anni, da quando la moglie aveva capito che si fotteva la segretaria e altre. Il divorzio gli era costato parecchio e continuava a costargli. Mentre riascoltava la sua mente perversa vagava, fino a quando tutti i pezzi non andarono al loro posto. Si mise a cercare il tassista. Un po’ di internet, di Google, qualche telefonata e trovò nome e cognome del farabutto. – ...