1. La passeggiata in montagna


    Data: 15/08/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: segati, Fonte: RaccontiMilu

    ... Disse al mio master ‘che faccio, posso iniziare ?’ il mio master disse ‘ si…io ora sto a guardare’fammi vedere cosa sai fare!’ La ragazza quindi torno verso di me e mise in moto un qualcosa di meccanico’sembrava una pompetta elettrica’mi appoggio su un seno una coppa di plastica; Immediatamente senti che la carne veniva risucchiata, il mio capezzolo indurirsi strizzato’sembrava volersi strappare. Inizialmente non era poi doloroso, ma dopo qualche istante la pressione era davvero insopportabile. La pressione era quasi insopportabile. Stessa sorte tocco all’altro seno’.mi sembrava di essere munta come una vacca’.mi immaginavo le mie tettine strizzate dentro queste coppette’non doveva essere uno spettacolo bello da vedere. Infine, con tocco esperto, la senti aprirmi al massimo le grandi labbra e scoprire il mio clitoride. Vi applico un’altra pompetta che ben presto, aperta la valvola, inizio a stirare dolorosamente il clitoride come a volerlo staccare dal mio sesso. Questa macchinetta infernale emetteva un ronzio costante, era l’unico rumore che spezzava il silenzio. Mi ricordo che si sentiva solo il ronzio ed i miei lamenti soffocati. Andò avanti per molti minuti’mi stiro al massimo il clitoride ed i seni’forse poi soddisfatta spense la macchina e le coppette caddero giù. Lei pimpante esclamo al mio master ‘ hei, guarda che tettine, ora si che sono pronte per il trattamento”’hai preso quello che ti avevo chiesto ?’, lui annui ‘si, &egrave li, vediamo come la utilizzi”. Quindi ...
    ... la ragazza si allontanò di qualche passo e poi torno nuovamente da me. Mi disse ‘Camilla, se resisti poi ti farò avere l’orgasmo che meriti’sei pronta ? ”resistere ? pronta ? a cosa, mi chiesi’che ha in mente questa qui ? Si sposto al mio fianco, e subito senti sibilare qualcosa’. Il master si era procurato un rametto acerbo, flessibile, doloroso. La ragazza inizio a colpirmi su i seni’.forte , sempre più forte, spostandosi da una parte all’altra, cadenzava i suoi colpi con maestria’mi faceva riprendere fiato e poi un’altra sferzata’inizio poi ad alternare i colpi sull’addome, subito sopra il sesso’.mi bruciava tutta la pelle. I miei seni ed il monte di venere erano tutti striati da segni rossi. Ando avanti a lungo, con calma, finche non si ritenne soddisfatta. Mi disse ”.sei stata bravissima, ora ti leverò la pallina dalla bocca e ti riabbasso, se mi fai qualche scherzo ti finisco di botte, hai capito ?’ io con la testa annui’.volevo rilassarmi. Lei fu di parola. Non solo mi tolse la pallina, ma mi tolse anche la maschera. Finalmente la luce. Quando i miei occhi si furono riabituati detti un’occhiata in giro: la stanza era come l’avevo immaginata’tutta di pietra grezza, al tetto mancava qualche tegola, un pavimento sconnesso, solo in un angolo una vecchia botte di legno coricata in terra. E noi 3. Lei era una ragazza mora, sulla quarantina, carina e con un viso piacevole. un corpo tonico, capelli raccolti in una crocchia, due belle poppe che facevano invidia. A vederla cosi ...
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