Il cantante e la vicina di casa – L’incontro
Data: 14/08/2023,
Categorie:
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Autore: Predator1969, Fonte: RaccontiMilu
“Eccolo qui il rompicoglioni!”. Restai freddato da quella frase pronunciata da chi pensai essere una mia vicina di casa. Stavo uscendo e passando davanti alla portineria, la vidi che protestava a gran voce con il custode. Passando, ostentai apparente indifferenza, schermato dai miei occhiali da sole.
Sono un apprezzato cantautore di 30 anni che la vita ha voluto gratificare soprattutto negli ultimi tempi con la vittoria all’ultima edizione di un noto festival della canzone italiana. Poche settimane prima avevo acquistato un appartamento in quel condominio ma i lavori per insonorizzare la stanza che avevo deciso di adibire a studio, stavano subendo notevoli ritardi. Un problema per me che amavo comporre le mie canzoni al pianoforte in ore notturne; cosa che comprensibilmente, avrebbe potuto dare fastidio al vicinato immerso nel sonno. Io però dovevo scrivere le mie canzoni o la casa discografica mi avrebbe spellato vivo: conseguenze di certi contratti “capestro”. Sapevo comunque che il disagio sarebbe durato poco. Evidentemente, a nulla era valso il mio avviso di scuse che avevo fatto esporre in portineria. Per quanto mi riguardava, avevo la coscienza abbastanza pulita.
Transitando davanti a quel siparietto di proteste, ebbi modo di osservare l’irascibile condomina. Era una donna sui 40 anni, mora, un viso bellissimo anche da incazzata, fisico perfetto ed un seno assolutamente ragguardevole.
“Guardalo lì l’atteggiato!”, la sentì dire mentre mi stavo guadagnando ...
... l’uscita. Feci spallucce e tirai dritto.
La mia giornata trascorse tra interviste e riunioni con il management della mia casa discografica ma non riuscivo a togliermi dalla mente quella mora spettacolare. Declinai i numerosi inviti a cena e dopocena. Non volevo piegarmi alle logiche dello star-system poiché sapevo essere di circostanza, dato il momento felice che stavo vivendo ma che sarebbe potuto non durare. Volevo stare con i piedi per terra. A fine giornata, ciò che più mi interessava era tornare a godermi la mia nuova casa, rilassarmi cucinando, cenare e poi sedermi al pianoforte per comporre nel silenzio.
Rincasando, feci il terzo grado al custode, chiedendogli chi fosse quella iena travestita da donna. Scoprì essere effettivamente la mia vicina di casa: “Vive sola – disse -. Fa la dirigente in una grande azienda. Una stronza che mi rivolge parola solo quando le serve qualcosa”, sentenziò il custode. “Andiamo bene”., pensai tra me.
Erano circa le 23 quando stavo suonando e la mia attenzione venne distolta dalla tastiera e dal pentagramma, disturbata dal suono insistente del campanello alla mia porta. Mi alzai dallo sgabello malvolentieri ed andai ad aprire. Me la trovai di fronte quella straordinaria e bellissima iena che, senza troppi preamboli mi affrontò dicendo: “Hai finito?!”. Io, con un sorriso beffardo che sfodero ogniqualvolta vengo attaccato, replicai: “No, ho appena cominciato!”. E le risi in faccia. Il mio modo di fare ed il mio tono, irritarono ancor di ...