Linda la nerd – Capitolo 25
Data: 13/08/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... abbastanza in fretta. Quasi non vide il pugno sopraggiungere, ma lo percepì in bocca. Una coltre scura coprì tutto per un istante, mentre il dolore alle labbra esplodeva con la violenza di una bomba atomica. Barcollò all’indietro, inciampando sui suoi stessi piedi, e crollando a terra. Quasi non sentì Linda che lanciava un urlo mentre rotolava a sinistra per non rimanere sotto di lui. Cadde su qualcosa di duro e simile ad un tubo che lo colpì alla schiena: solo più tardi si rese conto che era una radice della pianta. Si portò le mani alla bocca mentre il mondo cominciava a riprendere luminosità. Sentì il sapore del sangue sulla lingua, e in un attimo di lucidità fu felice che non se la fosse tranciata. – Pezzo di merda! – gridò, sperando che tutti i denti fossero ancora al loro posto. Sul brutto muso di Mauro era ancora ben evidente il dolore della ginocchiata quando apparve nel campo visivo di Tommaso. Lo fissò con una profonda rabbia. – Adesso ti ammazzo. – sibilò, un ghigno di dolore e furia sulle labbra. Avanzò di qualche passo tenendo in mano un grosso sasso sporco di terra. Con uno sforzo provò a sollevarlo ma, nonostante non potesse essere particolarmente pesante, era troppo sconvolto per riuscirci con un movimento fluido. Tommaso sgranò gli occhi, ma invece di farsi prendere dalla paura, tentò il tutto per tutto: ruotò a terra sulla schiena, allineandosi con il suo aggressore, sollevò la gamba destra mettendola dietro a quelle di Mauro, quella sinistra la pose ...
... davanti e, spingendosi con le braccia, rotolò velocemente su sé stesso. Non ebbe modo di vederlo, ma dal rumore che si sollevò dalle foglie secche e dal grido di dolore, comprese che il suo tentativo disperato era riuscito. Quando si voltò, mettendosi a sedere, trovò Mauro disteso a terra, stordito. Sembrava che fosse caduto di petto sul sasso che cercava di sollevare, prendendosi una botta che, secondo il ragazzo, poteva equivalere al pugno che si era preso in bocca. Ma nonostante questo, l’uomo allargò le braccia, appoggiò le mani sul terreno e, tremando per la stanchezza ed il dolore, iniziò a sollevarsi. – Ah, porca puttana… – mormorò Tommaso, chiedendosi quanto ancora sarebbe durato quello stronzo, e soprattutto se sarebbe riuscito a fermarlo, quando un bastone si abbattè sulla nuca di Mauro, spezzandosi a metà per la forza dell’impatto, rimbalzando un paio di volte nel sottobosco e scomparendo in un cespuglio. L’uomo crollò a terra e l’unica prova che fosse ancora vivo fu il piagnucolio lamentoso che si sollevò dalla sua gola. – Vaffanculo e restaci, stronzo! – gridò Linda, e a Tommaso sembrò impossibile che una creatura così magnifica e minuta potesse essere anche così infuriata. Con un certo impaccio e dolore, il ragazzo si mise in piedi, scuotendo la testa per schiarire la mente, poi fece qualche passo verso la ragazza, allungando una mano per aiutarla ad alzarsi. Lei gli sorrise, le gote bagnate dalle lacrime, lasciando cadere il pezzo di bastone e afferrando la mano. – ...