Cuckold 11Cap
Data: 08/08/2023,
Categorie:
Etero
Autore: Pensionato, Fonte: EroticiRacconti
“ C U C K O L D “
Cap. undici
Era innegabile che la nostra intesa sessuale migliorò, ma ci restava un senso di pudore che ci impediva di parlarne liberamente, se non nell'intimità della nostra alcova, magari dopo che avevamo soddisfatto i nostri bisogni e solo a quel punto ci abbandonavamo ai nostri sogni e desideri sessuali: la cosa certa era che per me vedere sottomessa ed umiliata Francesca era il massimo, mentre per lei lo era esibirsi e subirle quelle umiliazioni.
Un giorno Francesca tornò a casa allegra ed euforica:
“Sai che ho un'amica del cuore a scuola, Rossella, abbiamo parlato dimostrandosi disposta ad avere un rapporto saffico con me!”
Mi guardai bene dal rilevarle che sapevo tutto grazie ai miei aggeggi tecnologici (vedi cap. 7 n.d.a.), mi finsi sorpreso ed allo stesso tempo entusiasta:
“Ma c'è un ma: non vuole altri partecipanti o spettatori, non si sente pronta per questo, mentre per altro... Le ho spiegato la nostra situazione ma non c'è stato verso, le ho illustrato le mie preferenze, che l'hanno eccitata; mi ha detto che ha per me delle belle sorprese, ma per quanto ti riguarda non c'è storia; devi restarne fuori. Mi dispiace, ma non vorrei rinunciare, amore.”
“Non ti preoccupare, qualcosa mi inventerò!”
Naturalmente già avevo pensato a come risolvere la situazione, ma finsi di prendere tempo. Il giorno dopo presi sottobraccio Francesca e la portai in camera da letto, le mostrai la piccola telecamera ed i microfoni che erano già ...
... piazzati da tempo, ed ultimamente inutilizzati:
“Queste sono oggettini che usiamo per tenere sotto controllo sospetti, ho collegato il tutto con il mio computer, quindi potrò vedere tutto nell'altra stanza ed anche registrare, per poi rivederlo insieme; che ne pensi?”
“Amore, è magnifico! Non vedo l'ora!” e mi baciò appassionatamente, accompagnandolo con carezze molto intime, che mi eccitarono, mi sbottonai i pantaloni e la costrinsi a farmi un pompino lì seduta stante e lei non si sottrasse....
Si rialzò dopo aver ingoiato tutto e mi sorrise soddisfatta, oramai eravamo una coppia nel vero senso della parola, conoscevamo i nostri desideri nascosti e quello che ci dava reciproco piacere, ma, forse c'era ancora da scoprire...
Prendemmo accordi minuziosi: Francesca avrebbe azionato le riprese poco prima dell'arrivo di Rossella, mentre io sarei dovuto rientrare poco dopo l'inizio dei “giochi” e, senza fare il minimo rumore, posizionarmi nello studio a gustarmi la scena.
L'incontro era programmato per il giovedì pomeriggio: aspettai in macchina abbastanza lontano da non essere riconosciuto, ma, allo stesso tempo in un luogo d dove potessi controllare l'ingresso del palazzo: del resto ero abituato a questo tipo di appostamenti!
Puntuale vidi arrivare la Y nera di Rossella, che trovò parcheggio vicino all'ingresso: scese, un lungo spolverino leggero nascondeva la sua mise, potei solo notare delle scarpe dal tacco vertiginoso, inoltre portava a spalla un borsone ...